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Alfredo Cospito, processo aggiornato al 26 giugno

Il procuratore generale di Torino ha chiesto per l'anarchico ergastolo e isolamento diurno per 12 mesi

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
19 giugno 2023 | 10.31
LETTURA: 5 minuti

È stata aggiornata al prossimo 26 giugno l’udienza del processo che vede imputati Alfredo Cospito e Anna Beniamino per il ricalcolo della pena per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano, nel cuneese, avvenuto del 2006. Dopo gli interventi delle difese, che ha fatto seguito a quello della procura generale, il giudice ha aggiornato a lunedì prossimo giorno in cui è prevista la sentenza.

LA RICHIESTA DEL PROCURATORE GENERALE

Ergastolo e isolamento diurno per 12 mesi è la richiesta avanzata per Cospito dal procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo. Per Anna Beniamino la richiesta è stata di 27 anni e un mese.

Il processo è ripreso oggi in tribunale a Torino. Era stato sospeso a dicembre in quanto i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte Costituzionale si pronunciasse sull'eccezione di legittimità riguardo la 'lieve entità', un'attenuante che se riconosciuta non avrebbe consentito per Cospito la condanna all'ergastolo ma una pena compresa tra i 21 e i 24 anni.

Lo scorso 18 aprile la Consulta si è espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti consentendo, dunque, una sentenza alternativa all'ergastolo come chiesto invece dall'accusa, rappresentata in aula dal pg Saluzzo e dal pm Paolo Scafi.

"Non è una richiesta fatta a cuor leggero, senza ponderazione e senza una certa dose di sofferenza umana - ha osservato Saluzzo - e vi posso assicurare che l'atteggiamento della procura generale non è di vendetta dello Stato nei confronti di Cospito: lo Stato non ha nulla di chi cui vendicarsi contro Cospito, lo Stato non si vendica nei confronti di alcuno, il rappresentante dello Stato che in questo caso è la procura generale non ha atteggiamenti pre concetti, l'unica valutazione è sui fatti".

Richiamando il pronunciamento della Corte Costituzionale che, interpellata dai giudici torinesi sull'eccezione di legittimità riguardante la 'lieve entità' lo scorso 18 aprile si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti consentendo, quindi, una sentenza alternativa all'ergastolo, il pg ha osservato: "La Corte Costituzionale ha aperto la strada alla possibilità di bilanciare attenuanti e aggravanti anche per il reato di strage politica. Ma non siamo qui per fare sconti se non quando gli sconti sono dovuti, fondati e meritati e Cospito non merita nulla".

"Siamo qui per dire se questo reato è connotato da aspetti di lievità o se invece è un reato ordinario e crediamo di aver dimostrato che non è un reato terra terra, che ha avuto delle connotazioni di particolare gravità che solo per un caso non ha sortito gli effetti che Cospito e Beniamino si prefiggevano - ha detto ancora Saluzzo - in quell'occasione volevano uccidere, dare un segnale, stroncare i giovani che studiavano alla scuola carabinieri di Fossano, volevano infliggere allo Stato un colpo in uno dei suoi gangli essenziali come sono le forze di polizia. Così dimensionato il fatto non offre alcuno spunto per dire che ci sono elementi che lo depotenziano".

LE DICHIARAZIONI SPONTANEE DI COSPITO

"Abolire il 41bis. Sempre per l'anarchia". Si sono conclusi così gli oltre 9 minuti di dichiarazioni spontanee rese in aula da Cospito in video collegamento dal carcere di Sassari. "Il 41bis che mi avete inflitto è un trattamento sanzionatorio incostituzionale che contraddice le vostre stessi leggi, che stravolge il senso stesso della mia carcerazione imponendomi la censura insensata che limita il mio diritto alla difesa - ha detto l'anarchico - è evidente a tutti come la mia vicenda processuale sia stata usata come una sorta di clava da parte politica, il governo, contro un'altra parte politica, la cosiddetta opposizione".

"Il mio trasferimento all'ultimo momento da una sezione ad un'altra in previsione dell'arrivo dei parlamentari Pd ne è un esempio lampante che - ha sottolineato - dimostra come sia stato strumentalizzato il Dap e il 41bis per fini politici".

"Questi fatti sono strettamente legati a questo processo perché sono il prodotto delle dinamiche politiche passate che hanno portato alla nostra accusa e a una condanna spropositata per strage politica. Tapparmi ora la bocca nell'unico momento in cui mi posso difendere vorrebbe dire avallare questa deriva pericolosa e totalitaria”, ha detto ancora l'anarchico ricordando, poi, le morti di detenuti che erano richiusi anch'essi in regime di 41bis, morti che, ha concluso, "sono legate all'impunità del regime in cui da un anno mi tocca lottare e sopravvivere per non soccombere".

LE DICHIARAZIONI SPONTANEE DI BENIAMINO

Dichiarazioni spontanee anche da Anna Beniamino, in video collegamento dal carcere di Rebibbia. "Gli anarchici sono anti-autoritari, non sono stragisti e tantomeno difendono azioni stragiste, le stragi che sono state perpetrate in questo paese sono state il frutto avvelenato dell'intrecciarsi di potere politico ed economico, quanto di più lontano dal pensiero delle pratiche anti autoritarie”, ha detto Beniamino.

“Siamo in un processo politico per cui non vale la realtà dei fatti ma la potenza delle suggestioni, tanto più è abnorme e assiomatica l'accusa tanto è vanificata la difesa, si continua a straparlar di stragi ma quella vera è quella compiuta sulla verità dei fatti, vi siete inventati capi anarchici, le associazioni funzionanti a singhiozzo e strutturate come scatole cinesi in cui non si capisce più neppure quali siano i contenitori e quali i contenuti", ha aggiunto.

LA DIFESA DI COSPITO

"Partiamo da un punto a nostro favore che è la decisione della Corte Costituzionale che ritiene praticabile il giudizio di prevalenza - ha detto Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, in aula a Torino al termine del suo intervento al processo - La precedente Corte d’Assise d’Appello il 5 dicembre scorso ha emesso un’ordinanza con cui ritiene non solo sussistente l'attenuante ma anche che la stessa debba prevalere sulla recidiva reiterata. Oggi la Corte Costituzionale lo consente per cui speriamo che anche questa Corte mantenga la stessa linea interpretativa rispetto le richieste difensive per cui abbatta la pena nei termini di una proporzionalità adeguatezza e individualizzazione rispetto ai fatti effettivamente compiuti o attribuiti al mio assistito".

Cospito "si sta riprendendo fisicamente, il piede non sta ancora bene, probabilmente ci sarà una forma di menomazione che proseguirà nel tempo, però, per il resto va meglio, si sta riprendendo", ha risposto il legale interpellato sulle condizioni di salute del suo assistito dopo il lungo sciopero della fame. "Sta tentando di superarlo e compiere quei primi passi che gli consentano di ripristinare una condizione accettabile", ha aggiunto. Poi, a chi gli domandava se è fiducioso sull’esito del processo, ha risposto: "Non credo sia particolarmente fiducioso, semplicemente attende l'esito".

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