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Alan Kurdi, esposto contro il governo

Salvini: "Porti rimangono chiusi". La nave della Ong tedesca 'Sea Eye' è diretta a Malta

(Afp)
(Afp)
06 aprile 2019 | 08.16
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E' diretta a Malta la nave Alan Kurdi della Ong tedesca 'Sea Eye', dopo il no dell'Italia allo sbarco dall'imbarcazione dei compagni delle tre donne, due mamme con i loro bambini e una donna in stato di gravidanza. Dopo uno stallo davanti alle acque territoriali italiane, a 15 miglia da Lampedusa, la nave con a bordo 64 migranti viaggia verso Malta, che ha garantito che i nuclei familiari dei migranti non saranno divisi.

Lampedusa era già pronta ad accogliere le donne con i loro figli di 1 e 6 anni e la terza donna incinta, che erano state autorizzate a sbarcare dal ministero dell'Interno. Ma le migranti non si sono volute separare dai propri mariti.

PORTAVOCE 'SEA EYE' - "Siamo preoccupati per le condizioni del tempo: noi seguiremo le istruzioni delle autorità maltesi di non entrare in acque maltesi senza permesso ma non possiamo sostenere questa situazione per molti giorni" ha detto a 'Times of Malta' Gordon Isler, portavoce della Ong che gestiste la Alan Kurdi. "Speriamo che il vostro primo ministro ci aiuti" ha aggiunto, riferendosi al premier maltese Muscat, sottolineando come a bordo della nave "presto mancheranno acqua potabile e cibo". Per il momento "64 persone hanno bisogno di aiuto, urgentemente".

L'ESPOSTO - Intanto un "esposto urgente" contro il governo italiano, curato dal Legal Team di Mediterranea, è stato presentato alla procura di Agrigento da Cecilia Strada, Filippo Miraglia (Arci), Francesca Chiavacci (presidente nazionale Arci) e Sandro Mezzadra (professore università di Bologna) "per verificare gravissime violazioni di leggi nazionali e convenzioni internazionali nel caso del blocco navale operato contro la Alan Kurdi con a bordo donne, uomini e bambini al largo di Lampedusa".

LA RISPOSTA - "Mi diceva un collega giornalista che la Procura di Agrigento aprirà un fascicolo: possono aprire delle enciclopedie a mio carico, ma io non cambio assolutamente atteggiamento. I porti sono e rimangono chiusi e inibiti al traffico indesiderato" ha commentato il titolare del Viminale. "Registriamo un -93% di arrivi dal mare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Andremo avanti così" ha aggiunto Salvini, rispondendo alla domanda se la recrudescenza della situazione in Libia possa provocare un nuovo aumento degli sbarchi. "Non sono preoccupato dal punto di vista degli sbarchi - ha spiegato - perché mi sembra che ormai si sia capito, anche nel resto del mondo, che in Italia non si arriva".

SALVINI - "Che la guardia costiera libica sia in perfetta efficienza è interesse di tutti - ha poi concluso - per quanto ci riguarda, abbiamo emesso da ultimo delle direttive che inibiscono l'ingresso in acque territoriali a navi non gradite, potenzialmente pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Infatti, mi sembra che anche gli ultimi abbiano deciso di andare da un'altra parte".

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