Addio allo champagne, la 'dolce vita' del jet set guarda ad Oriente e brinda con il sake. (FOTO) La nuova tendenza che sta prendendo piede tra gli eventi più cool del panorama internazionale, sbarca anche nei salotti della Milano bene - o 'da bere' - e si impone come bevanda preferita delle celebrities o/e dei cultori del bere con gusto per vivere bene. Come dire oggi: no sake, no party! Il 'vino di riso' rende la festa più leggera e, parola della conduttrice televisiva e attrice Fiammetta Cicogna, "tenere in mano un calice di sake ti fa più simpatico".
Sì perché scordiamoci il rito giapponese della bevanda, che si fa risalire al terzo secolo a.C, servita nel bicchierino smaltato: oggi il sake, come un buon rosso, si beve in calice. Anche con ghiaccio, volendo. "Sono appena tornata dalla settimana della moda parigina e suoi tavoli più esclusivi c'era solo sake", dice all'Adnkronos Fiammetta Cicogna, a febbraio sul grande schermo con 'On Air' di Davide Simon Mazzoli.
"Odio la parola dieta. 'Mangiare bene' e 'bere bene' sono per me due principi base, parole d'ordine del mio quotidiano alimentare. E il sake va in questa direzione", afferma l'attrice e modella milanese spiegando il successo di questa bevanda, fatta di acqua, riso e una muffa naturale chiamata 'koji'. "Si è scoperto che il sake o 'vino del riso' fa bene, è un elisir di bellezza, di longevità. Le spose giapponesi - racconta Cicogna - per avere una pelle perfetta si fanno il bagno nel sake prima di celebrare il rito, lo bevono per una settimana intera".
E poi "il sake non dà il mal di testa. Lo champagne -continua Fiammetta Cicogna- è diventato un luogo comune un po' volgarotto, mentre il concetto di eleganza, legato a semplicità e minimalismo, è in sostanza in un bicchiere di sake".
In effetti, il giornalista esperto di bon ton Nicola Santini, conferma che oggi lo champagne ha perso smalto perché "la forbice del suo consumo si è allargata": non è più lo status symbol del potere. "E' in decadenza, al suo posto si sta diffondendo il sake. E' questa la bevanda che oggi si trova sui tavoli dell'alta società, della cosiddetta Milano bene o 'da bere'", dice Santini. Che precisa: "Dimenticatevi il sake all'orientale stile 'Hello Spank': non dobbiamo metterci seduti sulle ginocchia per consumare il 'vino di riso' ma si beve in calice come qualsiasi altro vino pregiato. Ed è chic".
Pochi ancora gli intenditori di sake. "Questo dà alla bevanda all'orientale quel suo alone di mistero che piace tanto ai frequentatori dei 'salotti bene' che ne parlano di (buon) gusto". Una bevanda che "va oltre il piacere che si ferma al palato, favorisce la meditazione". Così, sposando l'idea del benessere, è la promessa del 'nuovo' che viene da lontano. Ed è già tendenza.
