Il fotografo sulla sentenza d'appello: "Religione non è sangue e crocifissione"
"E' normale che sia stato assolto. Non è assolutamente una bestemmia quello che ho detto, era per chiarire quello che forse tanti fedeli non vedono pensando che la religione sia fatta di violenza, crocifissione e sangue''. Così all'Adnkronos Oliviero Toscani sulla sentenza della I Corte d’Appello penale di Milano che lo ha assolto dall'accusa di vilipendio della religione cattolica ribaltando così la condanna di primo grado per la quale il Tribunale gli aveva invece inflitto una multa di 4 mila euro.
''L'immagine della Chiesa non ha niente a che fare con la fede, con Dio e con Gesù - spiega -. Io non sono credente ma se lo fossi mi sentirei molto offeso della iconografia della Chiesa che ha a che fare col mio Dio. Se si entra in una chiesa barocca - riafferma Toscani ribadendo quanto detto alla trasmissione 'La Zanzara' - sembra di entrare in un club sadomaso''. E sulle sue dichiarazioni sui preservativi in Africa aggiunge: ''Io ero là e quando Papa Wojtyła diceva di non usare i preservativi e la gente e i bambini morivano, nessuno diceva niente?''.
"Io dico sempre quello che penso - sottolinea il fotografo - sono un essere libero da pesi di fede e religione e libero di ragionare e reagire''. E su Adinolfi che ha criticato la sentenza di appello che ha assolto il fotografo, Toscani conclude con una battuta ironica: "Sono felice che Adinolfi sia sconcertato dalla sentenza, l'ho fatto apposta per sconcertare Adinolfi''.
(di Alisa Toaff)