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Covid, Crisanti: "Siamo a un passo da variante resistente a vaccini"

"In Gran Bretagna la mortalità è aumentata di 10 volte. Con il vaccino non si risolve tutto"

 - (Fotogramma)
- (Fotogramma)
09 luglio 2021 | 12.15
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"Se uno è vaccinato con una singola dose" di vaccino covid "può sviluppare una malattia anche grave" a causa della variante Delta "sebbene con frequenza minore rispetto a un non vaccinato. Se uno è vaccinato con due dosi, l'effetto della vaccinazione diminuisce del 30% secondo i dati di Israele". Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus.

"La Gran Bretagna continua a contare i casi giornalieri" di Covid-19 "e la mortalità è aumentata di 10 volte, quindi non è vero che non succede nulla, parliamoci chiaro", ha aggiunto. Eppure, in Inghilterra dal 19 luglio si riapre tutto: via la mascherina, stop al distanziamento social.

"La decisione politica di Johnson - ha affermato Crisanti - è molto pericolosa perché far correre questo virus è molto rischioso, si possono creare nuove varianti più resistenti al vaccino. Questo virus è a un passo da quella situazione, perché è un virus a elevata trasmissibilità che è in grado di far ammalare chi ha fatto una sola dose e in piccola parte anche chi ha fatto le due dosi". Secondo il virologo "la Gran Bretagna sta assumendosi un grande rischio. Il problema è che il rischio lo prendono anche tutti gli altri Paesi. Vedere 60mila spettatori a Wembley dà un'idea rassicurante di normalità, ma si è data un’ulteriore opportunità al virus di diffondersi. Queste sono decisioni politiche".

"Non capisco - ha aggiunto Crisanti - chi dice che adesso bisogna guardare solo i dati di ricoveri e decessi: è come guardare solo i fotogrammi di inizio e fine di un film anziché guardarlo tutto, significa non avere cognizione di ciò che avviene sui territori e andare alla cieca. Se vogliamo avere la percezione su quello che succede è un conto, se invece dobbiamo cambiare i parametri per tranquillizzare le persone è un altro".

"Noi pensiamo che coi vaccini si risolva tutto, ma non è così. Con un virus che cambia come questo, basare tutto sui vaccini a mio avviso non avrà l'effetto sperato, perché non abbiamo la capacità di aggiornare i vaccini alle varianti alla velocità con cui cambia il virus" Sars-CoV-2, ha affermato ancora.

"Per riformulare il vaccino - ha ricordato - ci vogliono un paio di mesi e mezzo anno per distribuirlo, nel frattempo il virus ha galoppato. Una cosa è vaccinare centinaia di migliaia di persone all'anno per l'influenza, altra cosa è vaccinare ogni anno decine di milioni di persone. Quando l'Inghilterra ha lanciato l'allarme su questa variante - ha detto il virologo riferendosi alla Delta - dovevamo impedire che arrivasse in Italia, con i controlli in entrata e in uscita. Ma il problema è europeo, perché se ogni Paese fa come gli pare, e in Italia ogni Regione fa come gli pare, diventa un casino incredibile".

"Ci sono Paesi - ha ricordato - che sono Covid-free pur non avendo vaccinato la popolazione in massa, come la Nuova Zelanda e la Corea del Sud che hanno semplicemente implementato politiche per limitare la trasmissione del virus. A Singapore c'è stato un focolaio in un aeroporto, hanno testato tutte le persone potenzialmente coinvolte nell'attività dell'aeroporto e il focolaio l'hanno bloccato".

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