Crollate parzialmente due campate del ponte che collega la Russia alla Crimea, almeno tre morti. Putin ordina commissione. Kiev prima rivendica poi attacca: "Frutto di uno scontro interno"
Esplosione e incendio sul ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea. Secondo Mosca, a provocare quanto accaduto, un camion che "è stato fatto esplodere", riporta la Tass che cita il Comitato nazionale antiterrorismo russo. Secondo le autorità citate dalla Tass, il camion è esploso sulla parte del ponte riservata al traffico automobilistico, provocando l'incendio di serbatoi di carburante di un treno diretto in Crimea. "Sono parzialmente crollate - secondo quanto confermato - due campate del ponte stradale". Vladimir Putin ha intanto ordinato che la creazione di una commissione governativa. Lo ha detto all'agenzia Ria il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Putin ha anche firmato un decreto per rafforzare le misure per la sicurezza del ponte di Kerch, così come del gasdotto e del ponte della rete elettrica che uniscono la Crimea alla Russia, scrive la Tass.
"Il presidente ha ordinato al premier di formare una commissione governativa per stabilire le cause dell'incidente e affrontare rapidamente le conseguenze - ha detto Peskov, citato dalla Tass -. La commissione comprenderà i capi delle regioni di Krasnodar e Crimea, così come ufficiali della Guardia nazionale, del Servizio di sicurezza federale e del ministero degli Interni".
L'incendio seguito all'esplosione sul ponte è stato spento, ha fatto sapere il ministero russo per le Emergenze. Sarebbero almeno tre le persone rimaste uccise nell'esplosione, afferma la commissione d'inchiesta russa che, riporta la Cnn, fa sapere che "presumibilmente si tratta di persone che erano a bordo di un'auto che viaggiava vicino al camion esploso". Stando a quanto reso noto, "sono stati recuperati i corpi di due vittime, un uomo e una donna".
Il Cremlino ha fatto subito circolare una 'velina' per uniformare i commenti pubblici sull'attacco al ponte di Kerch, che collega Russia e Crimea. A quanto riferisce il sito indipendente Meduza, rilanciato da Ukrainska Pravda, bisogna dire che il ponte non è stato distrutto, ma semplicemente danneggiato. Va anche detto che sono iniziati i lavori di ripristino, che il ministero dei trasporti ha aperto altre vie di rifornimento logistico e che è stato avviato un servizio di traghetti.
Secondo Meduza, a sentire il tono dei media ufficiali russi, le istruzioni del Cremlino vengono chiaramente seguite.
LE CAUSE DELL'INCIDENTE - Il premier russo Mikhail Mishustin ha, quindi, poi "firmato un decreto che istituisce una commissione governativa per stabilire le cause dell'incidente sul ponte della Crimea", che sarà guidata dal vice premier Marat Khusnullin, riporta ancora la Tass, ribandendo che la commissione comprende funzionari di diversi ministri (Interni, Trasporti ed Emergenze compresi), di varie agenzie e anche della Guardia nazionali e del Servizio di sicurezza federale. Su Telegram Khusnullin ha scritto di voler partire per la Crimea nelle prossime ore. "Prenderemo decisioni sul posto su come ripristinare il ponte il prima possibile", ha fatto sapere.
Putin ha intanto mandato i suoi ministri "sul luogo dell'incidente". "Su istruzioni del presidente - ha ancora detto il portavoce del Cremlino - i ministri Savelyev e Kurenkov sono diretti sul luogo dell'incidente". Vitaly Savelyev è il ministro dei Trasporti, Alexander Kurenkov è il ministro per le Emergenze.
LO SCAMBIO D'ACCUSE - "Danneggiato" da "vandali ucraini". Si è espresso così, dopo quanto avvenuto sul ponte, il capo dell'assemblea della Crimea, il parlamento regionale voluto dalla Russia, Vladimir Konstantinov. "Ora hanno qualcosa di cui essere orgogliosi: in 23 anni di gestione non sono riusciti a costruire nulla degno di attenzione in Crimea - ha accusato su Telegram - ma sono riusciti a danneggiare" il "ponte russo".
"Niente burocrazia per i lavori per il ripristino del ponte di Crimea. Praticamente inizieremo oggi stesso, appena la commissione d'inchiesta e l'Fsb finiranno il loro lavoro". Lo ha detto il leader della Crimea annessa dalla Russia, Sergei Aksyonov, in dichiarazioni trasmesse da Rossiya 24 e riportate dalla Bbc. Aksyonov ha cercato di rassicurare chi vive in Crimea, affermando che "c'è carburante a sufficienza per un mese e non dovrebbero esserci rincari", mentre "abbiamo scorte di cibo per più di due mesi".
"La Crimea, il ponte, l'inizio", scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Tutto ciò che è illegale va distrutto - ha aggiunto - tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina". "Sono danneggiati sia la parte destinata al traffico ferroviario che quella riservata alle auto del ponte di Kerch e ci vorrà tempo per il ripristino", scrive quindi su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni di Kiev, aggiungendo che "questo significa che rifornire le truppe russe nel sud dell'Ucraina sarà molto difficile". "Equipaggiamento militare, munizioni e carburante che passano dal ponte di Kerch - continua Gerashchenko - non arriveranno per molto tempo".
L'attacco del ponte è stata un'operazione speciale del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu), ha riferito all'agenzia Unian una fonte delle forze dell'ordine ucraine, spiegando che "far saltare in aria il ponte di Crimea è stata un'operazione speciale della Sbu". Ma il servizio stampa della Sbu non ha confermato le dichiarazioni.
Kiev infatti apre un altro scenario. "Non è ovvio chi ha causato l'esplosione? Il camion è arrivato dalla Federazione Russa" twitta Podolyak, che lascia intendere che dietro l'attacco al ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, vi sarebbe la mano russa e, in particolare, un regolamento di conti fra il ministero della Difesa e i servizi di intelligence dell'Fsb. "Per quanto riguarda il ponte di Kerch, questa è una specifica manifestazione del conflitto fra il Servizio di Sicurezza Federale e il gruppo Wagner da una parte e dall'altra il ministero della Difesa e lo stato maggiore", dice più tardi lo stesso consigliere del presidente Zelensky a Ukrainska Pravda, tracciando lo scenario di uno scontro fra due campi: uno con i servizi d'intelligence e la compagnia di mercenari Wagner, e l'altro con i vertici della Difesa.
"Senza dubbio stiamo assistendo all'inizio di un ampio processo negativo su larga scala in Russia. Il controllo fra le forze di sicurezza è precipitato, sono scoppiati seri conflitti fra i servizi speciali russi, ciascuno sta cercando persone da incolpare per le sconfitte militari, e vogliono riformare il circolo ristretto di Putin e prendere altre posizioni. O arrestare certi generali", ha proseguito Podolyak. Secondo il consigliere presidenziale ha la logistica della detonazione, la sua sincronizzazione con il treno carico di carburante e l'ampiezza della superficie stradale distrutta puntano verso la Russia. "In questo impressionante incidente - afferma - vediamo che il conflitto fra le strutture militari e di potere russe si sta intensificando e uscendo fuori dal controllo del Cremlino".
Podolyak ritiene che la leadership russa cerchi persone da incolpare per le sconfitte al fronte, che l'Fsb e i proprietari della Wagner stiano facendo una campagna per la destituzione della leadership militare: il ministro della difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerassimov. "L'esplosione del ponte, un progetto personale di Putin, non solo mina la posizione dell'Fsb, che ha permesso che accadesse, ma offre ai militari una scusa per le sconfitte sistematiche nel sud dell'Ucraina. Dicono che la logistica collegata alle retrovie e la fornitura delle riserve è collassata a causa dei fallimenti dell'Fsb", afferma Podolyak.
"La reazione del regime di Kiev alla distruzione di infrastrutture civili dimostra la sua natura terroristica", il commento su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.