Nella XXIV edizione premio al coraggio e alla resilienza degli imprenditori italiani
L'emergenza sanitaria dell'ultimo anno ha messo a dura prova molti imprenditori. Che però non si sono fatti abbattere dalla situazione e anzi, in diversi casi, hanno saputo reagire con coraggio e determinazione, riuscendo a trovare nuove opportunità di sviluppo e innovazione, contribuendo alla resilienza del sistema economico e sociale italiano. È questa tipologia di imprenditori, tenaci e appassionati, che EY celebra dal 1997 con il Premio EY L'Imprenditore dell'anno.
Giunto alla XXIV edizione, il Premio, che quest'anno ha un significato ancora più speciale vista la situazione, intende valorizzare le realtà produttive che hanno intrapreso un percorso di crescita, adottando modelli di business ispirati a creatività, internazionalità e innovazione. A sottolineare ulteriormente la capacità di resilienza dell'imprenditoria italiana i risultati della survey condotta da EY a dicembre 2020 su 100 aziende. A cominciare dal fatto che, nonostante l'incertezza dovuta alla pandemia, il 90% dichiara di aver mantenuto i propri piani di investimento, soprattutto in tecnologia, innovazione, digitale e sostenibilità. Un dato incoraggiante che può essere di ispirazione per la costruzione di un futuro sempre più sostenibile e inclusivo, dove le aziende italiane abbiano un ruolo importante.
Se è vero che la pandemia ha portato molte aziende a rivedere i propri piani nel breve periodo, il 66% degli imprenditori contattati per la survey EY si dichiara fiducioso e ottimista per il futuro. Tra questi oltre la metà (53%) afferma di non aver previsto una riduzione del proprio piano di investimenti o di averlo integrato con nuove e diverse tipologie di investimenti (18%), mentre il 14% lo ha addirittura potenziato.
I principali ambiti di investimenti per il futuro riguardano innovazione di prodotto e digitalizzazione (40%) con particolare riferimento alla digitalizzazione dei processi (57%) e dell'omnicanalità (25%), oltre a sostenibilità, particolarmente sentita da oltre il 30% delle aziende come uno dei fattori chiave su cui investire sia in ambito sociale che climatico. Inoltre, un'azienda su tre dichiara di voler sviluppare un più agile modello di smart working per rendere più efficiente la propria organizzazione. Un'azienda su cinque, infine, ha in programma di investire sull'automazione della produzione anche in virtù degli incentivi previsti per l'Industria 4.0.
Tra gli effetti direttamente legati alla pandemia, il 57% delle aziende si aspetta una significativa volatilità, specie per i settori manifatturiero, automotive e real estate. Mentre un più rapido ritorno alla normalità pre Covid è atteso dalle aziende del settore tecnologico e dei servizi professionali e finanziari.
A livello di nuovi trend, il 60% delle aziende interpellate indica l'accesso digitale ai servizi da parte dei clienti come tendenza prevalente nei prossimi anni, seguito dal focus su sostenibilità e cambiamenti climatici. Tra i trend meno probabili quello relativo a interventi pubblici e maggiore regolamentazione del mercato.
Per supportare la propria supply chain le imprese indicano come opzione più importante la transizione verso la lean manufacturing (35%), ovvero una produzione più “snella” che permetta di ottimizzare costi e tempi come risposta ai rallentamenti dovuti alla pandemia. Le aziende, inoltre, si dimostrano intenzionate a incrementare la propria presenza prima di tutto sul mercato nazionale, mentre la delocalizzazione pare una strada meno battuta. Infine, il 20% delle aziende sta pensando ad una riduzione della filiera optando invece per operazioni di integrazioni a monte.
Come cambierà la customer experience nel post pandemia? L'aumento del canale di vendita digitale sembra essere una delle opzioni più considerate dalle aziende (40%). Anche per questo il focus sulle persone (clienti e staff interno), sarà una delle nuove parole d'ordine per una customer experience soddisfacente.
Il tema del coraggio è l'ideale fil rouge dell'edizione 2021 del Premio EY L'imprenditore dell'anno. In questo senso, in occasione dell'apertura delle candidature, EY ha presentato la video serie “Imprese di coraggio”: sei imprenditori raccontano come hanno affrontato la crisi dovuta alla pandemia e come sono riusciti ad accelerare la loro crescita, specie attraverso innovazione e sostenibilità. Una serie che mette in risalto imprese coraggiose capaci di creare valore, mettendo al centro le proprie risorse e il capitale umano.
Le video storie sono disponibili su https://www.ey.com/it_it/ey-private/imprenditore-dell-anno. Possono partecipare al Premio EY L'imprenditore dell'anno coloro che sono alla guida di aziende attive da almeno tre anni, con sede legale in Italia e con un fatturato minimo di 25 milioni di euro. I partecipanti saranno valutati da una giuria di autorevoli rappresentanti di aziende private e istituzioni, sulla base di parametri quali spirito imprenditoriale, valorizzazione del capitale umano, innovazione, direzione strategica, integrità personale. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Milano nel mese di novembre 2021.
Il vincitore del Premio avrà la possibilità di partecipare al titolo di “World Entrepreneur Of The Year”, confrontandosi con i vincitori di 65 diversi Paesi del mondo. Dal 2015 il Premio EY L’Imprenditore dell’anno® ha aggiunto al premio principale anche il Premio EY Start-up, un riconoscimento dedicato ai nuovi brillanti talenti che si sono distinti per avere dato vita a un'impresa innovativa, partendo da un'idea brillante e originale.
Quest’anno, inoltre, il nuovo format prevede anche “Imprenditori d'Italia”, un roadshow in diverse regioni italiane per incontrare gli imprenditori dei principali distretti produttivi. Per candidare l'imprenditore dell’anno e per ulteriori informazioni visitare il sito https://eoy.ey.com/home