Il vignettista del Fatto Quotidiano: "Siamo abituati a questa correttezza un po' stupida"
"Io non mi metto a seguire la vita delle cose che faccio. Ognuno ha il diritto di rispondere come vuole. Certo in questo momento, lo sappiamo, qualsiasi cosa provoca schieramenti deliranti, soprattutto sui social. La satira è satira e se non suscitasse alcunché non avrebbe senso. Purtroppo, però, accade nel 90% dei casi. Ormai siamo abituati a questa correttezza un po' stupida". Il vignettista de Il Fatto Quotidiano, Riccardo Mannelli, commenta con l'Adnkronos le reazioni social alla sua vignetta di oggi su Matteo Renzi (sotto la foto caricaturale del leader di Iv compare la scritta 'In caso di disastro sputare qui').
"Se la satira non ca**..fuori dal vaso. Non è satira. Ci sono tante forme artistiche diverse, ma la caratteristica della satira è questa da sempre. Se la satira non è eccessiva, se non la fa di fuori, non è satira - dice Mannelli - Non è per fare il volgare per forza, ma è nello specifico della volgarità che la satira trova un modo di esprimersi. La satira prescinde da certe correttezze, è nata per questo. Non ha niente a che fare con l'umorismo o con altre cose che riguardano la risata. La satira è una forma artistica anche moralizzatrice".
"E' così evidente che la satira è rivolta al personaggio, al ruolo e alle scelte pubbliche e non alla persona. Chi fa finta di indignarsi - osserva Mannelli - è perché va di moda fare questo quando si attacca qualcuno cui si pensa di appartenere. Il ruolo satirico è proprio questo, smitizzare. Non si attacca la persona in sé, ma la persona in quanto incarna un ruolo e fa scelte legate a quel ruolo. La satira è uscire da una certa logica dialettica e di conformismo, lontano dai tabù".