
L'amministratore delegato di Impresa Pizzarotti all'Adnkronos sui lavori di realizzazione dello Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo
"Quando abbiamo acquisito la commessa nel febbraio del 2024, forse c'è stata un po' di audacia da parte nostra, ma anche con una forte convinzione che ce l'avremmo fatta. E all'epoca gli anatemi erano tanti, da parte di tutti". Riccardo Garrè, amministratore delegato di Impresa Pizzarotti, parte dall'inizio a raccontare all'Adnkronos quella che appare, senza troppa esagerazione, un'epopea. Una vicenda partita ufficialmente il 31 gennaio del 2024, quando Impresa Pizzarotti si è aggiudicata l’appalto, per 81,6 milioni di euro, dei lavori di realizzazione dello Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo, cioè la pista che ospiterà le gare di Bob, slittino e skeleton alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.
Dottor Garrè come è nata l'idea di lanciarvi in questa 'avventura', considerando che la prima gara per la costruzione dell’opera era andata deserta e, nella seconda, l’unica offerta pervenuta è stata solo la vostra?
"L'Impresa -spiega Garrè- contava sul fatto di avere una storia di 115 anni e un team di ingegneri e di tecnici unico nel suo genere con il quale sono state realizzate opere particolarmente complesse, con planning serratissimi ed un controllo dell'esecuzione estremamente efficace". Così "abbiamo fatto le nostre valutazioni sia ingegneristiche, che economiche e tecniche e abbiamo deciso di partire per questa avventura". Subito dopo, ricorda, "ci siamo trovati ad essere un po', come dire, 'gufati' dall'intero mondo, ma abbiamo comunque mantenuto la rotta". E "strada facendo, abbiamo realizzato che gli ostacoli erano davvero tanti, così come tanti erano i rischi e le difficoltà, in particolare dal punto di vista ingegneristico, considerando che il progetto era estremamente sfidante e, dal punto di vista tecnico, molto complesso".
L’inizio vero e proprio delle attività in cantiere è avvenuto il 19 febbraio 2024. Come avete proceduto?
"Dal febbraio 2024 -spiega il manager- ogni settimana, al venerdì, i vertici aziendali organizzavano una call di aggiornamento con Cortina per analizzare lo stato di avanzamento del cantiere". Il fatto è che "il progetto include una vera innovazione, che è rappresentata dalla centrale di refrigerazione: per la prima volta al posto dell'ammoniaca viene utilizzata l'acqua che, insieme al glicole, raffredda con una potenza frigorifera di 3.150 kilowatt". E "il sistema implica delle particolari difficoltà di gestione, specie visti i tempi da rispettare". Indubbiamente è stata "una corsa contro il tempo, ma l'abbiamo sempre gestita mantenendo calma e concentrazione".
Come si realizza una pista da bob, chi materialmente ci sta lavorando?
"Dal febbraio 2024 ad oggi, mediamente abbiamo avuto 135 persone sul cantiere, un team che è sempre stato coeso. E' stata una grande operazione anche in termini occupazionali, in termini di sviluppo e crescita dei subappaltatori, molti dei quali bellunesi. Complessivamente abbiamo avuto 115 fornitori e, dunque, anche in termini di complessità della gestione simultanea di tutti i fornitori, della sicurezza e dell'ambiente, il lavoro è stato un dogma sacrosanto. L'età media delle persone che hanno lavorato, a tutti i livelli, è piuttosto bassa; immaginate che sul cantiere ci sono stati molti giovani under 40 e, altro dato interessante, provenienti da 21 nazioni diverse. Un fatto molto bello, anche in termini di integrazione".
A livello ambientale l'opera non ha mancato di sollevare polemiche, per i timori sull'impatto che i lavori avrebbero potuto avere su un'area delicata come quella della montagna.
"Il manufatto -assicura Garrè- è ecologicamente sostenibile; l'intera pista sarà ricoperta da una struttura con un tetto 'a verde', che minimizza l'impatto ambientale". Inoltre "è in corso un importante intervento di rinaturazione perché pianteremo 10 mila alberi per compensare gli 850 tagliati, il rapporto è oltre 1 a 10". E "gli edifici che stiamo realizzando richiamano l'architettura locale, con tanto utilizzo di legno". Tutta l'area di intervento "avrà molto verde, percorsi pedonali e stradali". E infine, "dal punto di vista energetico, la centrale di refrigerazione ha dei consumi nettamente inferiori rispetto a una centrale tradizionale, con minori emissioni di Co2 e consumi più limitati. Questo -sottolinea- è di sicuro il massimo che si poteva ottenere, compatibilmente con le esigenze di raffreddamento e di marcia della pista".
C'è mai stato un momento in cui avete pensato: 'ma chi ce l'ha fatto fare'?
"Sicuramente il carico di lavoro e di responsabilità è stato a livelli molto alti -riflette il manager-; tuttavia non c'è mai stato un momento in cui ci siamo chiesti chi ce l'avesse fatto fare. Abbiamo dovuto affrontare momenti di difficoltà e di stress, ma non abbiamo mai avuto la voglia di gettare la spugna. Avevamo questo obiettivo da raggiungere per dimostrare che la decisione presa di acquisire la commessa era stata quella giusta e abbiamo marciato con forte determinazione. E' ovvio, di fronte alla prima gara andata deserta e ad un quadro collettivo di scetticismo, ci siamo interrogati. Quando, però, lunedì scorso sono andato a vedere la prima discesa di skeleton, insieme ai miei collaboratori ingegneri, è stato davvero emozionante. Vedere il primo test su quel pezzo di tracciato ha concentrato tutta la tensione del dover creare quell'opera. Poi, alla fine, è stato un tripudio di gioia, sollievo, entusiasmo. Molti si sono commossi, altri hanno applaudito ed esultato, insomma un sentimento misto tra sudore e lacrime".
E il giorno successivo c'è stata la cerimonia di inaugurazione della pre-omologazione, alla presenza di molte autorità, tra cui il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il presidente della Fisi Flavio Roda, il commissario di governo Fabio Massimo Saldini, le Federazioni di skeleton, bob e slittino, oltre a numerose al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi.
"Anche lì la tensione era tanta; quando siamo arrivati, il cantiere sembrava un formicaio. Un formicaio che però aveva una cabina di regia che funzionava. C'era emozione, fibrillazione, ma mai caos. Piuttosto un'entropia disordinata. E anche questo è la dimostrazione che fino all'ultimo secondo abbiamo mantenuto i nervi saldi. Possiamo dirlo, è stata un'esperienza esaltante".
Un momento memorabile per il presidente Paolo Pizzarotti, alla guida della società dal 1966, quando a soli diciannove anni prese il posto del padre, prematuramente scomparso.
"Il presidente è a capo del Gruppo da più di 60 anni -conferma Garrè- e ne ha viste di tutti i colori. Durante il viaggio, però, mi ha confessato che questa è stata una gran bella sfida. Di grandi progetti, anche molto sfidanti, l'impresa ne ha fatti tanti, ma questo dal punto di vista della realizzazione e dei tempi era veramente una 'challenge' totale. Il fatto è che qui, rispetto ad altre opere, c'era una grande responsabilità. E non solo ne andava dell'immagine dell'impresa, ma dell'Italia intera. Mancare questo obiettivo sarebbe stata una figura assurda, da parte di tutto il Paese. Lui sentiva molto questa enorme responsabilità e ci teneva a dimostrare che non soltanto Pizzarotti, ma l'Italia stessa, erano in grado di mantenere le promesse. Quindi per lui è stato un momento di grande sollievo, oltre che una grande soddisfazione".
Anche per la città di Cortina si è trattato di un traguardo importante.
"Lo è stato non solo sotto il profilo economico, ma anche per tornare a quel passato glorioso che si era appannato negli anni; sì, per la comunità è stata una vera sfida. E in effetti, rispetto a quello che ci saremmo aspettati, localmente abbiamo notato una tolleranza e una collaborazione diffusa. Ceto, all'inizio un minimo di insofferenza c'è stata, ma poi, sotto il profilo della coesione e del supporto, è stata dimostrata molta maturità. Anche con le autorità, con la prefettura e la questura, c'è sempre stato un dialogo. Un dialogo costruttivo con tutte le forze dell'ordine. Ci hanno aiutato tutti. Voglio sottolineare anche l’importante collaborazione con Simico".
E' stato quello che si è detto in occasione della cerimonia di martedì scorso, un 'gioco di squadra'.
"E' stata una collaborazione da parte di tutti, anche della politica. Segno che il sistema Paese ha funzionato. Se il sistema Paese non avesse funzionato per un'opera tanto sfidante, non avremmo avuto alcuna chance. Invece credo che a livello Paese, questa, come poche altre occasioni, è una dimostrazione che facendo 'sistema' si può essere imbattibili. E credo che sia un qualcosa da replicare, magari chiamandolo 'Modello Pizzarotti-Cortina'. Una volta messa da parte la tensione -rivela Garrè- abbiamo festeggiato con una bella cena a Cortina; ci siamo riuniti con tutto il team, come un grande gruppo. Un grande team tra azionista, management, tecnici e ingegneri perché era doveroso riconoscere a ciascuno il proprio merito. Il grosso del merito è del team locale e della squadra".
E il brindisi finale?
"Ovviamente a base di vini locali, a chilometro zero".
La tappa di martedì ha segnato quindi un punto importante nel percorso che porterà alla completa realizzazione della pista. Ora lo sguardo è rivolto alla fine dell'anno.
"Aspettiamo la conclusione della preomologazione, il 30 marzo; dopodiché il completamento dei lavori, previsto per il 5 novembre 2025 e poi la consegna a Fondazione Milano Cortina, per lo svolgimento dei Giochi". Non prima di aver ricevuto l'ok del Cio. (di Cristina Livoli)