L'ex difensore bianconero ha parlato a pochi giorni dal match di Champions contro il Manchester City
Dalla lite con Massimiliano Allegri all'addio alla Juventus. Leonardo Bonucci show. A due giorni dal big match di Champions League tra Juventus e Manchester City, in programma mercoledì 11 dicembre, Prime Video ha pubblicato un'intervista a tutto campo a Leonardo Bonucci, che ripercorre lui e ombre della sua carriera, in particolare i suoi anni juventini. Si parte da una lite diventata storica, ovvero quella con Massimiliano Allegri in una partita alla fine della stagione 2016-17. "Marchisio rientra dall'infortunio al crociato e al 60' era morto, gli faccio: 'Claudio fatti cambiare'. Lui non voleva, io faccio segno ad Allegri: 'cambia l'8 perché è morto'. Dopo 5 minuti cambia Sturaro con Rincon e io gli faccio gesti e lui mi mandò a fan...o. 'Pensa a fare il giocatore', mi disse, 'sei un cogl...e', una roba del genere. A fine partita rientro, mi trovo Landucci (il secondo di Allegri, ndr) che prova a fermarmi: io l'ho sbattuto contro la porta e sono entrato di corsa nello spogliatoio. Ci siamo attaccati finché non ci hanno diviso. Poi sono andato da lui a dirgli: 'non hai capito cosa volevo dire'. Si è riscaldato di nuovo col veleno che aveva e mi hanno riportato fuori e lì è finita".
Dopo quell'episodio il rapporto con Allegri si incrinò: "Lui mi voleva fuori rosa, poi ci fu la mediazione della dirigenza". Alla fine la decisione fu di non convocarlo in Porto-Juventus, valida per gli ottavi di finale di Champions. Bonucci però, invece che da un seggiolino, la partita la vedette da uno sgabello: "È una ca...a, è colpa mia perché non volevo restare seduto e così mi potevo muovere. Lo sgabello l'ho preso io dentro la lounge e lì ho fatto la frittata". La rottura definitiva con Allegri arriva dopo la finale di Cardiff, persa dalla Juve 4-1 contro il Real Madrid: "Nel tentativo di mediazione mi dicono che sono importante e che il mister è in scadenza, ma prima della finale rinnovano il contratto ad Allegri. Per carità era anche giusto, poi però esce che io ho fatto casino nello spogliatoio, quindi chiamo il direttore (Marotta, ndr) e gli dico: 'Sono un patrimonio della società, non credi sia il caso di smentire visto che non è successo nulla?' e lui mi dice: 'Noi non dobbiamo dire niente'".
A quel punto Bonucci prende la decisione di lasciare la Juve e accetttare la corte del Milan: "Era fine giugno, mi chiama il procuratore e mi dice che c'è questa possibilità. Io e la Juve parliamo, decidiamo che le strade si devono separare e spunta il Milan. Ho vissuto talmente male quello che mi era stato fatto che ho pensato solo al mio bene. L'anno prima la società mi disse: 'non ti vendiamo nemmeno per 100 milioni'. Poi mi hanno venduto al Milan per 42 milioni e c'era dentro anche De Sciglio. Non è che volessero tenermi a tutti i costi". A inasprire gli animi anche quell'esultanza allo Stadium, dopo aver segnato, con la maglia del Milan, di fronte ai suoi ex tifosi: "La rifarei"
Prima di accettare il Milan, Bonucci aveva avuto contatti anche con il Manchester City: "Marotta mi disse che non mi avrebbe venduto neanche per 100 milioni e l'offerta che arrivò dall'Inghilterra non era molto lontana da quel numero, ma Agnelli e Marotta furono di parola. Anche l'anno dopo Guardiola mi disse che mi avrebbe preso, ma prima avrebbe dovuto vendere Mangala e Otamendi. Io, però, non potevo aspettare".
Bonucci ha commentato anche le parole di Szczesny, che di recente ha rivelato di non aver mai ascoltato i discorsi del suo ex capitano: "Ci sono rimasto male, io parlavo per il bene della squadra. Poi, quando io parlavo lui non c'era, era chiuso in bagno non dico a fare cosa, ma ne ha parlato pure lui (a fumare, ndr). Era in un momento in cui aveva lasciato il calcio, poi è tornato: magari era confuso. Sono rimasto molto sorpreso dalla caz...a che ha detto".