L'ex presidente Uefa a 'Che tempo che fa': "Non regola le cose, le sposta". E aggiunge: "Sono l'unico calciatore che poteva diventare presidente della Fifa, solo che mi hanno castigato"
"La Var non regola le cose, le sposta. Ci vogliono 30 minuti per spiegare perché non sono d’accordo. Penso che non si ritornerà mai indietro, ma penso che è una bella cagata". Così Michel Platini ospite a 'Che tempo che fa'.
Appena uscito con il suo libro 'Il re a Nudo', l'ex bandiera della Juve dice: "Non sono mai stato accusato, è Blatter che è stato accusato, io sono solo testimone di questo affare".
Quando la giustizia svizzera l'ha scagionato "...Non ho festeggiato, perché non ho mai pensato di non essere libero, sono sempre stato un uomo libero, non è stata questa cosa a farmi uscire dal calcio. Il calcio non appartiene alla Fifa, il calcio è la fiamma che appartiene a tutti", ha continuato.
Alla domanda su come mai la giustizia sportiva non abbia convalidato questa soluzione, Platini risponde: "Non mi volevano come presidente" e continua: "Era il mio destino andare a proteggere il calcio, a sviluppare il calcio, un calciatore finalmente arrivava a capo di qualcosa nel mondo dei dirigenti, sono l'unico calciatore che poteva diventare presidente della Fifa, solo che mi hanno castigato. Ho fatto comunque molte cose al Uefa, i prossimi campionati europei si giocheranno in tutti i Paesi d'Europa, questo perché voglio sempre sviluppare il calcio, il calcio deve esistere in tutto il mondo, il mio compito è che tutti i bambini del mondo possano giocare a pallone”.