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Dalla Fenice auguri di buon anno a tutto il mondo

6 minuti di applausi sono stati regalati dal pubblico al termine del concerto diretto dal maestro Daniel Harding

Dalla Fenice auguri di buon anno a tutto il mondo
01 gennaio 2025 | 14.13
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"Dal Teatro La Fenice a tutto il mondo buon anno": è stato il direttore d'orchestra inglese Daniel Harding a fare gli auguri, in diretta televisiva su Rai 1, al termine del tradizionale Concerto di Capodanno giunto alla ventiduesima edizione. Accanto al maestro Harding, al quinto Capodanno veneziano, sul palco, acclamati dal pubblico, i due solisti, il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro.

Il trionfo per l'Orchestra e il Coro della Fenice, impeccabili nelle magistrali esecuzioni dei brani, è arrivato con il brindisi più famoso della storia dell'opera, "Libiam ne' lieti calici" dalla "Traviata" di Giuseppe Verdi, culminato con uno sfavillio pirotecnico. Ben sei minuti di applausi sono stati regalati dal pubblico al termine del concerto ad Harding, Sicilia, Demuro e agli orchestrali.

Il programma musicale si è aperto con l'esecuzione della Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, a cui è seguita una carrellata di arie e passi corali dal repertorio operistico più amato, da "Va, pensiero, sull'ali dorate" dal "Nabucco" di Verdi a "Padre Augusto" dalla "Turandot" di Giacomo Puccini. Durante la diretta televisiva le immagini live del concerto sono state inframmezzate dalle coreografie ideate per l'occasione da Marcos Morau per gli artisti di Aterballetto. In scaletta anche la sinfonia dalla "Gazza ladra" di Gioacchino Rossini, il coro di Ruggero Leoncavallo tratto dai "Pagliacci" "Din, don, suona vespero"; i brani pucciniani, interpretati rispettivamente dal tenore e dal soprano, "Recondita armonia" dalla "Tosca" e "Donde lieta uscì" dalla "Bohème"; i brani strumentali dall'intermezzo dei "Quatro rusteghi" di Ermanno Wolf-Ferrari e la "Farandole" dalla seconda suite dell'"Arlésienne" di George Bizet. Sono stati proposti, infine due grandi classici del repertorio melodrammatico, ancora una volta interpretati dal soprano e dal tenore, "Je veux vivre dans le rêve" da "Roméo et Juliette" di Charles Gounod e "Nessun dorma" di Puccini.

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