"Accordo molto positivo, l'Europa esiste e ha saputo reagire a una situazione di estrema difficoltà e ha saputo tenere insieme Paesi reciprocamente riottosi. Al di là dei dettagli, la cosa che era in dubbio e che invece per fortuna si è verificata è che l'Europa ha saputo reagire e da oggi Cina, Russia e Usa devono essere meno baldanzosi. L'Europa è qui ed esiste". Così il senatore Mario Monti sull'accordo sul recovery fund, ospite di Agorà.
"Merkel e Macron hanno fatto in buona sostanza il piano Marshall europeo ma c'è stata abilità negoziale da parte italiana e soprattutto è cambiato in un anno e mezzo il modo dell'Italia e del governo italiano di guardare all'Europa - aggiunge Monti - Un esponente importante del governo di due anni fa, il senatore Salvini, diceva 'adesso dobbiamo abbattere il muro di Bruxelles': meno di due anni dopo il governo italiano è felice di aver portato a casa dei soldi da Bruxelles".
"Da oggi è considerato naturale che ogni Paese sia anche interessato a quello che gli altri Paesi fanno del denaro comune - aggiunge Monti - dovremo ora abituarci a considerare l'aggettivo 'frugale' sinonimo di serio, a fare al nostro interno politiche serie e chiedere che lo facciano anche gli altri Paesi, per esempio chiedendo alla Commissione Europea di essere molto più vigorosa nel mettere in regola l'Olanda e l'Austria rispetto alle norme sulla fiscalità".
Il Mes va utilizzato? "Secondo me sì. Non solo per il tasso di interesse bassissimo, ma anche per un'altra ragione. Io dubito che il sistema politico italiano al suo interno sappia prendere la decisione di stanziare miliardi per il miglioramento del sistema sanitario. La politica italiana tende a dare soldi là dove può aspettarsi in cambio dei voti, sono distribuzioni clientelari che mirano a creare simpatia, e dietro la spesa sanitaria non c'è questa frazione organizzata. Dubito che senza questa assegnazione da parte dell'Europa la politica italiana abbia la capacità di essere così lungimirante", aggiunge il senatore.