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Starace, la conferma per il manager che ha spinto su conti e sostenibilità

La presidenza Enel affidata a Michele Crisostomo

(Fotogramma)
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21 aprile 2020 | 00.57
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Non è mai stata veramente in discussione, se non per l'ipotetico spostamento ad altri incarichi di prestigio, la riconferma di Francesco Starace al vertice di Enel, dove il manager romano è arrivato come amministratore delegato nel maggio 2014. Dalla parte di Starace, classe '55, i risultati economici che hanno condotto il titolo della società a partecipazione pubblica a fare meglio delle omologhe europee e di piazza Affari (ha guadagnato il 110% tra gennaio 2017 e gennaio 2020) e l'ultimo bilancio chiuso con ricavi in crescita del 6,3% e un utile netto ordinario di 4,7 miliardi, ma non solo. La spinta sulle rinnovabili dell'attuale management di Enel è un dato di fatto e può essere considerata un fiore all'occhiello dello Stato in materia di utilities, anche e soprattutto perché il conto economico non ne risente.

Lo stesso Starace ne parla come di una scelta 'logica e razionale' spiegandolo alla recente presentazione del 'Manifesto di Assisi: un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica', di cui il manager figura tra i promotori. "Da tempo Enel ha intrapreso una strada di attenzione e di direzione verso un’economia circolare, basata sulle fonti rinnovabili. I risultati che abbiamo realizzato in questi cinque anni, raddoppiando il valore dell’azienda e raggiungendo una dimensione globale, dimostrano che percorrere questa strada con coraggio e determinazione è una scelta logica e razionale, ed invito tutti a farlo".

E ancora Enel ha puntato sulla digitalizzazione e non solo sul 'core' dei contatori intelligenti ma investendo anche sulla fibra, con la partecipata (al 50% con Cdp) Open Fiber.

Sembra che l'amministratore delegato non voglia rinunciare a questo business: Tim, che possiede una propria rete in fibra, tratta con il fondo Usa Kkr che potrebbe essere interessato anche a Open Fiber ma Starace fin qui ha detto che non vuole cedere la partecipazione.

Se per la scelta dell'Ad il Mef ha puntato sulla continuità di gestione, la novità per Enel arriva con la presidenza, affidata a Michele Crisostomo. Salentino di Tricase (Lecce), classe 1972, avvocato specializzato nell'assistenza a banche e assicurazioni, fondatore e partner dal 2009 dello studio Riolo Calderaro Crisostomo.

Ha curato con successo il ricorso contro l'Ue nella vicenda dell'acquisto di Banca Tercas (ex Cassa di Teramo) da parte della Banca popolare di Bari. Il Tribunale europeo ha annullato la decisione di Bruxelles sul fatto che ci fossero aiuti di Stato nell'operazione compiuta dalla Popolare di Bari con l'intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Crisostomo ha fatto parte del cda di Ansaldo Sts, in rappresentanza del fondo Usa Elliott, da gennaio 2017 a ottobre 2018.

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