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La ricerca fa impresa, al PoliMi 300mila euro fondi Ue

Finanziamenti Erc-Poc a due progetti italiani pionieristici contro la contraffazione e a sostegno delle rinnovabili. Il Prorettore vicario Donatella Sciuto all'Adnkronos: "E' così che si genera lo sviluppo del Paese".

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31 luglio 2019 | 13.23
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Con un progetto a sostegno del settore delle fonti rinnovabili di energia ed uno progetto contro la contraffazione, il Politecnico di di Milano drena ulteriori fondi dal maxi programma europeo Horizon 2020 che finanzia la ricerca e l'innovazione pionieristica in Ue. L'Ateneo italiano ha infatti ottenuto dal programma europeo Horizon 2020 altri due Erc - Proof of Concept del valore di 150.000 euro ciascuno ed i fondi Poc puntano ad aiutare i ricercatori ad esplorare il potenziale commerciale del proprio lavoro.

In questo round, il supporto dei fondi Poc dell'European Research Council è andato a Carlo Spartaco Casari, per il progetto Protech, e Alberto Guardone, per il progetto Prova. In particolare, il progetto Protech sviluppa etichette anticontraffazione costituite da polimeri che contengono nanostrutture innovative di carbonio, mentre il progetto Prova realizza e calibra una "sonda di Pitot" del tutto pionieristica per misurare portata e velocità di vapori in turbine o in altri componenti di impianti per la produzione di potenza elettrica e termica da fonti energetiche rinnovabili, con applicazioni anche nel settore oil&gas.

"La ricerca è un investimento che genera sviluppo" scandisce intervistata dall'Adnkronos il Prorettore Vicario del PoliMi, Donatella Sciuto. "I finanziamenti che la nostra università ottiene dalla Comunità Europea, in continuo aumento, sono importanti non solo in termini assoluti, sulla base dell’ammontare del finanziamento". Ma, osserva ancora Sciuto, "ancora più indicativi sono le ricadute e gli effetti che questi possono avere sull’innovazione e sulla crescita, difficili da misurare nell’immediato".

Con gli Erc Poc a questi due progetti si aggiungono così altri importanti tasselli al primato dell’Ateneo italiano che risulta prima università del nostro Paese per finanziamenti ricevuti nell’ambito del programma Horizon 2020 con 296 progetti, per un totale di quasi 125,7 milioni di euro. Proprio nell'ambito dei finanziamenti Horizon 2020, l'European Research Council (Erc) sovvenziona in particolare progetti eccellenti capaci di distinguersi in settori di frontiera ed il Politecnico di Milano ne ha guadagnati finora 27, per un totale di 28,6 milioni di euro.

Entrando nel merito dei due progetti italiani che si sono conquistati i fondi Erc, nel progetto Protech (Providing RObust high TECHnology Tags based on linear carbon structures) "le proprietà delle nanostrutture -spiega il Politecnico di Milano- consentono di produrre tag di sicurezza difficilmente replicabili che possono essere inserite in documenti d’identità o banconote". Queste nanostrutture, aggiunge l'Ateneo meneghino, "possono essere prodotte a basso costo e si integrano perfettamente nelle attuali tecnologie di fabbricazione di passaporti e carte d’identità.

La sonda che realizza il progetto Prova, infine, "è un’innovazione assoluta" perchè, spiega il PoliMi, "attualmente non esistono sonde funzionanti per i vapori di fluidi organici o per gas complessi". Dunque, "la disponibilità di questi strumenti permetterà di aumentare l’efficienza degli impianti energetici e di ridurne i costi di gestione" sottolinea infine il PoliMi.

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