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Sanità, l’allarme di Marini (Acoi): "Abbiamo sempre meno chirurghi"

"Siamo passati da 7mila prima del Covid a circa 6mila, trend preoccupante"

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19 settembre 2022 | 12.32
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"Sono sempre meno i giovani che scelgono la chirurgia e spesso chi non è giovane, se può, lascia il sistema. Il trend è preoccupante, prima del Covid eravamo poco più di settemila, ora siamo circa seimila. È importante ridare al mondo della chirurgia certezze che in questo momento vacillano". A lanciare l’allarme è Pierluigi Marini, past president Acoi, in occasione della giornata d’apertura di “Orgogliosi di essere chirurghi, verso la migliore performance”, il 40.esimo congresso dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani.

L’incontro a Riva del Garda, in programma fino al 21 settembre, sarà un’occasione per affrontare diversi temi: “I congressi dell’Acoi sono caratterizzati dall’alta scientificità dell’iniziativa e dalle attività legate alla società dei chirurghi – ha spiegato Marini – Parleremo dello sviluppo dell’oncologia chirurgica in tutte le sue branche e di come la tecnologia può aiutare a sviluppare queste iniziative chirurgiche. La tecnologia rappresenta qualità e sicurezza, ci fa piacere che molte aziende investano nello sviluppo della tecnologia finalizzata alla qualità. Cercheremo anche di trovare mezzi che possano sostenere la chirurgia e riavvicinare i giovani”.

Il congresso vuole anche mandare dei messaggi alle Istituzioni: “Anche durante il periodo di pandemia ci siamo impegnati nel chiedere al governo investimenti nel settore tecnologico – ha concluso Marini – In questa fase siamo un po’ delusi, avevamo chiesto a gran voce tutele, tecnologia e personale formato per recuperare il tempo perso durante il periodo Covid. Siamo arrivati poco preparati nei programmi di recupero. Per abbattere le liste d’attesa c’è una sola strada: bravi chirurghi e tanta buona tecnologia coi nostri ospedali che tornino a lavorare al 150% rispetto a prima. Per farlo servono risorse che oggi purtroppo ancora non vediamo".

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