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Tumori, l'oncologo Santoro: "Per neoplasie sangue diagnosi tardiva ma terapie mirate"

"Colpiscono i più giovani (linfomi e i mielomi multipli) e gli anziani (leucemie linfatiche croniche e linfoma follicolare), per queste malattie non esistono fattori di prevenzione"

Armando Santoro, direttore del Cancer Center di Humanitas e professore universitario di Oncologia di Humanitas University
Armando Santoro, direttore del Cancer Center di Humanitas e professore universitario di Oncologia di Humanitas University
12 settembre 2024 | 17.16
LETTURA: 2 minuti

"Per le malattie ematologiche e onco-ematologiche non esistono fattori di prevenzione e quindi la diagnosi in molti casi è piuttosto tardiva. Nonostante questo, abbiamo dei risultati interessanti che soprattutto negli ultimi anni stanno rivoluzionando l'approccio terapeutico dei pazienti, ottenendo delle prospettive di guarigione e di lunga sopravvivenza sempre migliori. Grazie all'innovazione disponiamo di terapie sempre più personalizzate". Lo ha detto Armando Santoro, direttore del Cancer Center di Humanitas e professore universitario di Oncologia di Humanitas University, in occasione della presentazione - oggi a Roma - della campagna #SavingTime, la prima iniziativa di Lilly nell'area dei tumori ematologici. Obiettivo: ricordare i progressi della ricerca scientifica e dare voce ai bisogni di cura ancora oggi insoddisfatti di circa mezzo milione di italiani.

I tumori del sangue "colpiscono varie fasce d'età - spiega Santoro - Ad esempi i linfomi e i mielomi multipli prevalentemente i più giovani, mentre le leucemie linfatiche croniche e il linfoma follicolare interessano le persone anziane. Quindi siamo di fronte ad una popolazione di pazienti estremamente eterogenea".

Nel mese dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del sangue, "campagne come '#SavingTime. Più tempo grazie alla ricerca sui tumori del sangue', sono assolutamente importanti per informare, comunicare, mettere un certo tipo di allarme e spingere anche a porsi il problema - conclude l'oncologo - Che vuol dire non ritardare il fatto di rivolgersi a un medico, a uno specialista, a un ematologo in presenza di sintomi iniziali che possono far sospettare qualche patologia".

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