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Coronavirus, medici: "Inammissibile mancanza dispositivi protezione"

La denuncia dell'Anaao-Assomed: "Regioni e aziende sanitarie non pensino di scaricare sulle spalle dei soli medici ospedalieri il peso di una organizzazione emergenziale"

(Fotogramma)
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24 febbraio 2020 | 11.12
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"Non è ammissibile la mancanza di idonei dispositivi di protezione, adducendo un esaurimento scorte da industria manufatturiera, o di una strutturazione di triage pre-ospedaliero, con ambulanze dedicate e spazi idonei 'distinti e separati' dai pronto soccorso, che contrasti il fenomeno di accesso 'spontaneo' da parte di pazienti con sintomi respiratori per prevenire l’ovvio pericolo di diffusione del contagio in ambienti sovraffollati. Un solo malato ha fatto chiudere un ospedale ed ha contagiato cinque tra medici ed infermieri". Lo denuncia in una nota l'Anaao-Assomed, principale sindacato dei medici ospedalieri, riguardo al coronavirus.

"Regioni e aziende sanitarie non pensino, però, di scaricare sulle spalle dei soli medici ospedalieri il peso di una organizzazione emergenziale alla quale devono partecipare tutti i settori della medicina pubblica - evidenzia il sindacato - E comincino con l’assicurare una comunicazione tempestiva e puntuale, anche sul cronoprogramma organizzativo, a tutti i soggetti coinvolti, i quali non possono essere lasciati senza indicazioni ufficiali, anche sulla quarantena fiduciaria, o segregati senza generi di prima necessità".

L'Anaao-Assomed sottolinea, inoltre, che "servono anche risorse aggiuntive di personale, sia perché il tempo richiesto a trattare un caso sospetto potrebbe andare a scapito della gestione ordinaria, con code e criticità pericolose, sia perché è utile ridurre l'attesa per l’esito dei tamponi".

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