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Quici (Cimo-Fesmed): "Valorizzare professionisti e incidere su prevenzione"

"Liste d'attesa terreno fertile per scontro tra forze politiche e istituzioni, ma nostra offerta sanitaria è inferiore rispetto ai reali bisogni di salute dei cittadini"

Guido Quici - (Foto Adnkronos)
Guido Quici - (Foto Adnkronos)
10 aprile 2025 | 13.57
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"Bisogna valorizzare i professionisti per evitare la fuga dalle strutture e incidere sulla prevenzione primaria, secondaria e terziaria, dato che l'offerta sanitaria nell'ultimo periodo è ridotta e i tempi d'attesa sono inaccettabili". Lo ha detto Guido Quici, presidente del sindacato medici Cimo-Fesmed, intervenendo oggi all'evento 'Salute e sanità, il doppio binario', al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma.

Per Quici "i tempi lunghi delle liste di attesa sono terreno fertile solo per lo scontro tra le istituzioni e le varie forze politiche, perché non si vuole affrontare il problema, che esiste dappertutto, ma non si risolverà mai. Tuttavia - precisa - questo fenomeno almeno si dovrebbe contenere. Inauguriamo Tac e risonanze magnetiche in strutture sanitarie, si fanno conferenze stampa di annuncio, ma poi queste stesse strutture si chiudono perché mancano i medici. Veniamo da 10 anni di tagli nella sanità, per cui venendo meno le strutture, intendo dire posti letto e ambulatori, e venendo meno personale per il blocco del tetto di spesa, da 20 anni è l'offerta sanitaria che manca, e mancando l'offerta sanitaria non si fanno diagnosi secondarie e terziarie". Di conseguenza "le lunghe liste di attesa sono anche legate al fatto che la nostra offerta sanitaria in questo momento è inferiore rispetto ai bisogni reali di salute dei cittadini".

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