"Consente un monitoraggio preciso ma spesso la tecnologia non aiuta. Solo in casi eccezionali fare ricorso alla ricetta classica"
"La ricetta elettronica è un buon sistema che permette di avere sotto controllo quello che si prescrive. Quindi estremamente utile e indispensabile, soprattutto per avere i dati e conoscere i fenomeni che accadono intorno a noi. È chiaro che nella pratica clinica esistono tanti momenti, tante occasioni in cui la ricetta elettronica può creare una differenza. Tuttavia, la tecnologia non sempre ci aiuta". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive dell'Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive tropicali (Simit), a margine del convegno "Health Innovation Show 2024", torna sull'utilizzo della ricetta elettronica che dal prossimo anno sarà online (via WhatsApp o email) per tutti i farmaci.
"Tecnicamente è la strada giusta - insiste Andreoni - anche se bisognerebbe permettere anche laddove tutto ciò risulti essere complicato di ritornare alla ricetta classica, che resta l'eccezionalità". La ricetta elettronica "è certamente un grande passo avanti perché consente di avere una nozione esatta di quello che avviene all'interno del Servizio sanitario nazionale, quindi avere un monitoraggio preciso nella popolazione italiana sotto l'aspetto dei farmaci" conclude.