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Riforma Csm, via libera governo. Draghi: "Non porremo fiducia" - Video

Il premier: "E' stata una discussione ricca e condivisa". La ministra della Giustizia Cartabia: "Era ineludibile"

(Foto Fotogramma)
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11 febbraio 2022 | 15.28
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"E' stata una discussione ricchissima e anche molto condivisa, anche grazie alle interazioni della ministra Cartabia con le forze politiche". Così il premier Mario Draghi all'inizio della conferenza stampa per illustrare la riforma del Csm approvata oggi in consiglio dei ministri.

"Ha raggiunto alcuni obiettivi importanti - ha continuato - a partire dalla condivisione dell'impianto fondamentale della riforma, la delimitazione delle aree dove permangono differenze di vedute, l'impegno ad adoperarsi con i capigruppo per dare priorità assoluta in Parlamento all'approvazione della riforma in tempo utile per l'elezione del prossimo Csm". "C'è la consapevolezza della necessità di un pieno coinvolgimento delle forze politiche: niente tentativi di porre la fiducia, ci vuole un accordo, ci vuole condivisione - ha affermato ancora Draghi - E' un provvedimento di portata tale da necessitare questa apertura e questo rispetto del Parlamento. C'è stato l'impegno corale di tutti i ministri a sostenere la riforma con i propri partiti".

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Le norme sul Csm approvate oggi sono importanti "per i cittadini e per la magistratura, che va ringraziata per il quotidiano lavoro della stragrande maggioranza dei magistrati", ha sottolineato il premier aggiungendo: "Ci sono delle differenze, su alcuni punti sono rimaste, è stato possibile modificare molto marginalmente il testo con un accordo da parte di tutti. Però, a fronte di queste differenze, c'è l'impegno corale a superarle, la grande disponibilità a raggiungere un testo concordato in tempi utili per l'elezione del Csm". "Una giustizia con tempi certi, rapida, favorisce l'afflusso degli investimenti stranieri. Non direi che le questioni discusse oggi siano immediatamente collegabili agli investimenti stranieri. E' un lungo percorso che vede oggi una parte, ma è difficile collegarlo precisamente", ha detto ancora il premier.

"La riforma del Csm era ineludibile per una ragione imminente, che è la scadenza del Consiglio attualmente in carica, che si dovrà rinnovare a luglio, ma anche per stare a fianco della magistratura in questo percorso di rinnovamento e di recupero di fiducia e credibilità su cui ancora pochi giorni fa il presidente della Repubblica ha fatto un richiamo importante", ha detto dal canto suo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. La riforma del Csm "era dovuta ai tantissimi magistrati che lavorano quotidianamente silenziosamente fuori da ogni esposizione, e ai cittadini che hanno diritto di recuperare piena fiducia nella nostra magistratura", ha aggiunto. "Nel corso dell'estate abbiamo approvato due leggi delega, per la riforma del sistema penale e civile Stiamo già lavorando ai decreti legislativi di attuazione - ha quindi ricordato la ministra - Abbiamo un impegno con l'Europa per portarli a termine entrambi entro la fine dell'anno. Confido che possiamo anticipare i tempi soprattutto sul penale, stiamo lavorando alacremente".

"C'è una norma transitoria per affrontare questa urgenza, i 4 mesi per l'adozione dei collegi sono ridotti a 30 giorni dall'adozione della legge. Dovremmo farcela ne abbiamo parlato anche in Consiglio dei ministri", ha risposto la ministra a una domanda sul possibile rischio che la riforma del sistema elettorale del Csm possa non entrare in vigore in tempo utile per il rinnovo del Consiglio, previsto a luglio. "Questi sono emendamenti a un disegno di legge delega già incardinato in Parlamento - ha spiegato - siamo già in una fase avanzata, mi risulta che la Camera abbia già calendarizzato la discussione in aula alla fine di marzo. Se non ci sono intoppi dovremmo farcela senza necessità di proroghe".

PD

"L'approvazione della riforma del Consiglio Superiore della Magistratura porta delle novità rilevanti e rappresenta un punto di sintesi". Lo dichiarano gli esponenti dem Anna Rossomando, Alfredo Bazoli e Walter Verini aggiungendo: "Riteniamo importante l'adozione di una legge elettorale che assicuri maggiore pluralismo, contendibilità e parità di genere. Sulle porte girevoli tra magistratura e politica bene lo stop alle candidature negli stessi distretti in cui si esercita la funzione giurisdizionale. Siamo inoltre soddisfatti delle norme sullo stop alle nomine a pacchetto e sulla presenza con diritto di voto di avvocati e docenti nei consigli giudiziari, che erano tra le nostre proposte". "Ora la riforma arriverà in commissione Giustizia alla Camera dei Deputati dove il Pd sosterrà il punto di equilibrio raggiunto in Consiglio dei Ministri come richiesto dal presidente del Consiglio Draghi, sapendo che questo è il contributo che il Parlamento darà al necessario percorso di rinnovamento e autorigenerazione della magistratura".

M5S

"La riforma del Csm portata in Cdm ritorna al testo dell'ex ministro Bonafede e contiene quel fondamentale principio che abbiamo sempre sostenuto: lo 'stop' alle porte girevoli fra politica e magistratura senza eccezioni. Esamineremo il testo in Parlamento, con l’auspicio di approvarla definitivamente prima del rinnovo delle cariche al Csm, ma intanto possiamo dirci soddisfatti". Così fonti del MoVimento 5 stelle al termine del Cdm che ha varato la riforma sull'organo di autogoverno della magistratura.

FI

Grazie a Fi altro ''risultato politico importante'' è che il ''ruolo del Parlamento tonerà centrale per la riforma del Csm e della magistratura. Queste riforma non si fanno a colpi di fiducia ma attraverso un confronto sereno e corretto all'interno del Parlamento''. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, in una conferenza stampa nella sede nazionale del partito.

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