
Sono cinque i quesiti referendari su cui gli elettori sono chiamati ad esprimersi domenica 8 e lunedì 9 giugno: i primi quattro riguardano il tema del lavoro, il quinto la cittadinanza italiana. Sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo sono stati pubblicati i decreti del Presidente della Repubblica con cui vengono indetti i sopra citati referendum popolari abrogativi. Nel dettaglio, il primo punta all’abrogazione della disciplina dei licenziamenti nei contratti a tutele crescenti: in sintesi ad oggi è impossibile il reintegro del personale illecitamente licenziato anche in caso in cui il giudice dichiari l’ingiusta interruzione del rapporto. Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità in ambito di licenziamenti nelle piccole imprese: in questo caso, nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore può ottenere al massimo 6 mensilità, l’obiettivo è cancellare tale limite e stabilire che sia un giudice a determinare il giusto risarcimento. Il terzo referendum punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre il precariato. Il quarto quesito interviene in materia di sicurezza e salute sul lavoro, chiedendo l’estensione della responsabilità all’impresa o all’imprenditore appaltante. Il quinto e ultimo referendum, invece, è sul tema della cittadinanza italiana e propone di ridurre da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza.
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