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Rapporto accusa l'Italia: "Con piani aggiornati 10mila morti in meno"

Il documento messo a punto dal generale dell'Esercito in pensione Pier Paolo Lunelli verrà consegnato alla Magistratura: "In Italia piano anti-pandemico obsoleto e inadeguato"

(Afp)
(Afp)
13 agosto 2020 | 12.23
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Diecimila, delle oltre 35mila vite perse in Italia a causa del coronavirus si sarebbero potute salvare, se il nostro Paese avesse aggiornato il proprio piano anti-pandemie, secondo le linee guida indicate negli anni scorsi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). L'Italia, si legge nelle 65 pagine del rapporto messo a punto dal generale dell'Esercito in pensione Pier Paolo Lunelli, che verrà presentato ai magistrati che indagano sui presunti errori commessi dalle autorità italiane, disponeva solamente di un "piano vecchio e inadeguato" che "non fa alcun riferimento a scenari e ipotesi di pianificazione".

E' quanto anticipa il Guardian, che ha visionato il rapporto di Lunelli, che è stato comandante della Scuola per la difesa nucleare, batteriologica e chimica e ha contribuito a scrivere i protocolli contro le pandemie per alcuni Paesi, tra i quali l'Italia. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, l'Italia non ha aggiornato il proprio piano anti-pandemie nel 2017, quando l'Oms e l'Ecdc indicarono nuove linee guida.

Un "piano per la pandemia da influenza" pubblicato sul sito del ministero della Salute indica che l'ultimo aggiornamento risale al 15 dicembre 2016. Tuttavia, le proprietà del documento Pdf indicano che la creazione del documento stesso risale al gennaio del 2006. "Quando si modifica un documento, se ne dovrebbe anche modificare il titolo", spiega Lunelli al Guardian. "Potrebbe essere che l'Italia non aggiorna il proprio piano dal 2006".

Nel suo rapporto, Lunelli paragona il piano anti-pandemie italiano a quelli di altri Paesi europei. "Non siamo l'unico con un piano vecchio - spiega - la differenza è che siamo stati il primo Paese europeo colpito dal virus, laddove altri hanno avuto il tempo di pianificare" la loro risposta. Come risultato del rapporto di Lunelli, il comitato 'Noi denunceremo', creato dai famigliari delle vittime del coronavirus, che ha già presentato oltre 150 denunce alla magistratura, presenterà delle denunce anche contro tutti i presidenti del Consiglio e i ministri della Sanità italiani a partire dal 2013, per il mancato aggiornamento del pano anti-pandemie.

Per Lunelli, che si dice pronto ad incontrare i magistrati, la mancanza di un piano efficace ha avuto gravi conseguenze sul numero di vittime e sull'economia. "Affrontare una pandemia senza un buon piano, con insufficienti capacità di terapie intensive e scarse scorte di materiali protettivi è come guidare un autobus su una strada di montagna in mezzo a un'improvvisa e forte nevicata, senza catene da neve", scrive il generale nel suo rapporto. "Sfortunatamente, l'autobus italiano è finito fuori strada con gravi conseguenze in termini di vittime dirette e indirette, così come per la ricaduta economica su alcune regione che maggiormente contribuiscono al pil nazionale".

Il 13 maggio, ricorda il Guardian, l'Oms pubblicò un rapporto indipendente, nel quale si esaminava quanto era accaduto in Italia all'inizio della pandemia. L'obiettivo era di aiutare altri Paesi ad evitare quanto era accaduto in Lombardia. Il documento era intitolato, 'Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell'Italia al Covid-19'. Il giorno seguente, il rapporto venne tolto dal sito dell'Oms su richiesta, secondo quanto ha appreso il Guardian, del dottor Ranieri Guerra, assistant director-general dell'Oms per le iniziative strategiche.

Il rapporto, preparato dall'Emergency Team per il Covid-19 all'Ufficio europeo di Venezia dell'Oms Venezia per gli Investimenti in Sanità e Sviluppo affermava che il piano per le pandemia dell'Italia risaliva al 2006, all'indomani della Sars e successivamente era stato "riconfermato". Il dottor Guerra, ricorda il Guardian, è stato direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute dal 2014 e a capo dell'ufficio responsabile per gli aggiornamenti del piano per le pandemie.

“L'Italia non era del tutto impreparata quando le prime notizie sono giunte dalla Cina", si leggeva nel rapporto cancellato dal sito dell'Oms. "Nel 2006, dopo la prima grave epidemia di Sars, il ministero della Salute italiano e le regioni approvarono un piano di risposta nazionale per la pandemia da influenza, riconfermato nel 2017, con linee guida per i piani regionali", si leggeva ancora nel documento. IL dottor Guerra, contattato dal Guardian, ha preferito non rilasciare commenti.

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