"Faccio quello che serve all'Italia, non quello che è popolare". Poi sulle auto: "No a integralismo, insensato bando benzina e diesel da 2035"
"Io faccio quello che serve all'Italia, non quello che è popolare". Così il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture Matteo Salvini risponde, a margine del Consiglio Ue a Bruxelles, alla domanda se ritenga che il ponte sullo Stretto di Messina sia un tema popolare nella base della Lega, al Nord.
"L'Italia - continua Salvini - ha fame di viaggiare, di sicurezza. Abbiamo parlato in queste ore" con diversi colleghi europei, "ringrazio la commissaria" Adina Valean "che mi ha dedicato tempo prezioso; i ministri francese e tedesco, con cui ci siamo riaggiornati a breve a Roma. Sul tavolo ci sono numerose infrastrutture: il finanziamento europeo della Torino Lione, del tunnel del Brennero... L'Italia è protagonista, perché diverse tratte sono nei corridoi di interesse europeo: penso alla dorsale adriatica, alla Trieste-Lubiana, al porto di Civitavecchia".
"Insieme a tutto il resto - prosegue - c'è un'infrastruttura che non unisce Sicilia e Calabria, ma che unisce l'Italia al Nord Europa. Il ponte sullo Stretto di Messina è qualcosa che è priorità per me, per il governo, per milioni di italiani. E' di estremo interesse per la Commissione Europea e per molti colleghi. Dopo cinquant'anni di convegni, abbiamo intenzione di procedere: la commissaria aspetta un progetto a cui chi di dovere lavorerà".
"L'obiettivo, se tutto va come mi auguro e come l'Italia si augura, è partire con i lavori" per il ponte sullo Stretto di Messina "entro due anni" dice il vicepremier.
"In questa manovra economica - continua - riportiamo in vita la società, dopo anni e anni di forzata pausa. Io dò le indicazioni e mi assumo l'onore e l'onere di fare una scelta: poi ci sono ingegneri che lavorano, che hanno lavorato e lavoreranno sul progetto".
TRASPORTI - Poi, riferendosi alle limitazioni al traffico pesante imposte dalle autorità del Tirolo, osserva: "C'è un problema ai confini con l'Austria: ne ho parlato con il collega tedesco e ne parleremo a Roma a breve. Purtroppo oggi il collega austriaco è assente". "La limitazione di merci, uomini e mezzi all'ingresso tra Italia e Austria - continua - è qualcosa di antistorico, antieuropeo e antieconomico, non è possibile che vada avanti a lungo. Con il collega tedesco ne parleremo a breve".
Con il collega francese Clément Beaune stamani "ho parlato di trasporti. Ci rivediamo, in presenza o in collegamento, il 13 dicembre". Quel giorno, aggiunge, "ci sarà nel mio ministero una commissione intergovernativa Italia-Francia, che avrà al centro la Cuneo Ventimiglia, la Torino-Lione e altre infrastrutture. Io costruisco rapporti; altri hanno altri dossier. Quelle trascorse a Bruxelles "sono state ore assolutamente fruttuose", sottolinea Salvini.
AUTO - Nel corso degli incontri avuti a Bruxelles tra ieri e oggi "abbiamo parlato anche di rivedere modi e tempi dell'attuazione di alcune politiche. Penso all'integralismo pseudo-ambientalista che rischia di non servire all'ambiente, ma di lasciare in mezzo alla strada decine di migliaia di operai" dice il ministro dei Trasporti.
"Ne ho parlato con la commissaria - continua - con il collega francese e con quello tedesco: mettere fuorilegge le auto a benzina e diesel dal 2035, chiedendo nel contempo di passare all'Euro 7 dal 2025 è una cosa che non ha alcun senso economico, ambientale e sociale. Ma noto nei confronti dell'Italia estremo calore, almeno nel mio contesto", afferma Salvini.
POS - Poi, sul Pos: "Io sono per la libertà: ognuno deve essere libero di pagare quello che vuole come vuole, senza essere multato. Quindi, se vuoi pagare il caffè con il Pos lo paghi, se vuoi pagarlo con l'euro lo paghi, se vuoi comprare le sigarette in contanti lo puoi fare".
LEGA - Quanto alla Lega, "mentre altri celebrano i congressi sui giornali, noi li facciamo veri. L'obiettivo è avere entro la fine dell'inverno segretari provinciali eletti ovunque, in tutta Italia" dice Salvini. La Lega, ricorda, "ha più di 1.300 sedi fisiche, vere, con donne e uomini dentro, a tenerle aperte. Dopo i due anni di pausa forzata del Covid, è un bellissimo esercizio di democrazia".
E a chi gli chiede se preveda che il suo partito nella prossima legislatura starà ancora nello stesso gruppo parlamentare di Alternative fuer Deutschland, come ora (Identità e Democrazia, gruppo presieduto da Marco Zanni), risponde: "Una roba alla volta. Non so cosa faccio a Natale... per il 2024 ci penseremo".