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Paralimpiadi Tokyo, Bebe Vio conquista l'oro nel fioretto

Battuta ancora una volta la cinese Jingjing Zhou

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)
28 agosto 2021 | 13.49
LETTURA: 2 minuti

Paralimpiadi, spettacolare trionfo di Bebe Vio oggi. La 24enne veneta si conferma campionessa nel fioretto femminile categoria B, imponendosi in finale per 15-9 sulla cinese Jingjing Zhou, già sconfitta 5 anni fa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Quella di Bebe Vio - atleta del gruppo sportivo delle fiamme oro della Polizia di Stato - è la 18esima medaglia per l'Italia alle Paralimpiadi di Tokyo, la quinta d'oro.

Dopo l'ultima stoccata che le ha regalato l'oro bis nel fioretto Bebe Vio si è lasciata andare a lacrime di gioia e commozione abbracciata alle persone del suo staff. Poi si è alzata dalla carrozzina ed è corsa verso la tribuna, per continuare i festeggiamenti.

Domani la missione più difficile per la fiorettista azzurra: provare a trascinare al successo anche la squadra di fioretto. Nel 2016 a Rio la squadra italiana vinse il bronzo.

La cerimonia di premiazione

Strappo al protocollo da parte di Bebe Vio durante la cerimonia di premiazione per la sua vittoria nel fioretto individuale alle Paralimpiadi di Tokyo. La 24enne schermitrice veneta ha salutato con un 'pugno contro pugno' il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) Luca Pancalli, che le ha consegnato la medaglia d'oro, la seconda per Vio, dopo quella conquistata cinque anni fa a Rio de Janeiro.

I ringraziamenti al medico

"Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che a queste Paralimpiadi non sarei dovuta esserci". Queste le parole di Bebe Vio dopo la vittoria nel fioretto alle Paralimpiadi di Tokyo. "Abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come cavolo abbiano fatto. Non credevo di arrivare fin qui, perché ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro, ndr.) e morte entro poco. Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”.

“I primi quattro anni della preparazione sono andati benissimo, anche nel periodo del Covid, grazie ai miei allenatori e alle Fiamme Oro perché ho ripreso persino prima delle altre avversarie. L’ultimo anno, invece, è stato parecchio sfigato", conclude Vio ai microfoni di Rai Sport.

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