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Open Arms, Toninelli: "Salvini scaricabarile, azioni legali"

Dopo il rinvio a giudizio del leader della Lega, l'ex ministro annuncia che agirà contro di lui: "Io più volte oggetto di paradossali accuse e addebiti di responsabilità"

Foto Ipa/Fotogramma
Foto Ipa/Fotogramma
18 aprile 2021 | 10.14
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Open Arms: dopo il rinvio a giudizio di Matteo Salvini l'ex ministro Danilo Toninelli annuncia azioni legali contro il leader della Lega, definito uno "scaricabarile".

"Il senatore Danilo Toninelli, più volte oggetto di paradossali accuse e addebiti di responsabilità da parte della difesa del senatore Matteo Salvini all’indomani della lineare testimonianza nella vicenda 'Gregoretti', è stato ancora una volta chiamato indebitamente in causa nell’analoga vicenda 'Open Arms', attraverso una reiterata mistificazione del risultato probatorio della deposizione resa al Gup di Catania, rifluita nell'udienza preliminare conclusasi oggi a Palermo. Tali continue falsificazioni, strumentali all'autodifesa del senatore Matteo Salvini, appaiono finalizzate a nascondere la realtà storica emersa nel processo e ad addossare incredibilmente sul senatore Toninelli responsabilità non sue", si legge in una nota dei legali del senatore Toninelli che "preannuncia iniziative legali a sua tutela e nell’interesse preminente della verità e della correttezza dell'informazione".

"Appare utile, perciò - si legge nella nota dei legali-, far conoscere all’opinione pubblica l’ingenerosità del malaccorto 'scaricabarile', e rappresentare, una volta per tutte, che i tuoni e i fulmini del senatore Salvini contro l’approdo delle navi di migranti nei porti italiani sono improvvisamente scomparsi nel processo per fare spazio a un ben più utile e callido programma difensivo nel quale lo stesso senatore Salvini si è miracolosamente trasformato in un missionario caritatevole e umano pronto ad accogliere e accudire gli stranieri, ossia le medesime persone che tempo prima, quand’era ministro dell’interno, non esitò a definire pubblicamente, in aperto contrasto con le posizioni del Governo Conte, clandestini e malfattori da respingere alle frontiere".

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