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Nobel, il chimico Filippini: "Grazie a List e McMillan avremo un'industria più green"

"Con la loro idea diventa più sostenibile la produzione nella farmaceutica, nell'agroalimentare e anche nella cosmetica"

Il chimico Giacomo Filippini dell'Università di Trieste
Il chimico Giacomo Filippini dell'Università di Trieste
06 ottobre 2021 | 18.05
LETTURA: 2 minuti

"Avremo un'industria più green, una produzione più green nella farmaceutica, nell'agroalimentare e anche nella cosmetica" grazie agli studi condotti dai Nobel per la Chimica 2021 Benjamin List e David McMillan. A indicarlo, conversando con l'Adnkronos, è il chimico organico Giacomo Filippini, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università di Trieste dove si studia l'organocatalisi con nanotecnologie. "L'orizzonte che apre l'organocatalisi asimmetrica - letteralmente lanciata da List e McMillan - consentirà infatti nella farmaceutica di realizzare quei 'mattoncini' indispensabili per produrre il principio attivo alla base di un farmaco in maniera sempre più sostenibile, economica, semplice e green" spiega Filippini. "L'uso di organocatalizzatori -continua- evita l'uso di sistemi basati su metalli che sono costosi, potenzialmente tossici e di più difficile reperibilità sul mercato". Tutto questo, aggiunge, "potrebbe anche facilitare la produzione di nuovi principi attivi per farmaci capaci di alleviare effetti di malattie virali come il Covid".

List e McMillan, prosegue il chimico italiano, "hanno lanciato un campo della chimica che sta diventando strategico a livello industriale". "Il campo di ricerca dell'organocatalisi asimmetrica permette infatti -spiega Filippini- di produrre in maniera semplice, efficace e green molecole strategiche per i settori farmaceutico, agroalimentare e cosmetico". "Sono molto felice che il Nobel per la Chimica sia stato assegnato quest'anno agli studi di Benjamin List e David McMillan che, con le loro idee, in 20 anni, dal 2000 ad oggi, hanno fatto letteralmente esplodere il grande tema dell'organocatalisi asimmetrica incentivando, a livello mondiale, la ricerca scientifica in quella direzione".

E anche nei laboratori di chimica italiani sono attivi molti studi basati sull'organoctalisi, il campo al centro del Nobel per la Chimica 2021. "Nel nostro Dipartimento, ad esempio, sviluppiamo nuovi sistemi organocatalitici su scala nanometrica, ovvero basati su nanotecnologie" spiega Filippini. "Il nostro gruppo, guidato dal professore Maurizio Prato, si occupa dello sviluppo di nano-catalizzatori basati su sistemi organici privi di metalli, utilizziamo sistemi nanostrutturati ma con gli stessi scopi applicativi usati da List e McMillan". "In altre parole, la nostra linea di ricerca é una branca imparentata alla linea aperta dai due Nobel" conclude il chimico italiano. (di Andreana d'Aquino)

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