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Moda, Domenico Dolce a Roma con 'Dal Cuore alle mani':"Ci sembrava una città impossibile"

Fondatore Marchio D&G: 'Mi sento un uomo libero, abbiamo sempre amato la nostra indipendenza, anche se a volte l'abbiamo pagata a caro prezzo. Roma non è solo la città eterna, ma una città di eterna bellezza. Ringrazio l'assessore capitolino Alessandro Onorato, senza di lui ci saremo spaventati"

Lo stilista Domenico Dolce accanto all'assessore di Roma Capitale Alessandro Onorato
Lo stilista Domenico Dolce accanto all'assessore di Roma Capitale Alessandro Onorato
22 marzo 2025 | 19.32
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"Dopo Milano e Parigi, e prima degli Stati Uniti, saremo a Roma al Palazzo delle Esposizioni con la mostra 'Dal cuore alle mani'. Amore a prima vista, un luogo carico di energia, come la capitale, non solo città eterna, ma città di eterna bellezza". Domenico Dolce, tra i più illustri stilisti, fondatore del marchio D&G accanto a Stefano Gabbana, è stato ospite alla Nuvola di Fuksas della manifestazione promossa da Roma Capitale e dalla Regione Lazio, 'Forma. Prospettive di Moda Arte Creatività', il Festival dedicato alle Accademie di Moda romane. Nel corso del talk, con i giornalisti Serena Tibaldi e Michele Ciaravella, ha annunciato l'arrivo a Roma della mostra che sarà aperta al pubblico dal 13 maggio al 13 agosto.

"Roma ci sembrava una città impossibile - ha aggiunto - capitale d'Italia, capitale di un Impero. E ringrazio l'assessore capitolino Alessandro Onorato, ci ha fatto girare la città e abbiamo scelto il Palazzo delle Esposizioni. Ci ha guidati in un tour, senza di lui ci saremo spaventati. Sono una persona orgogliosa, mi piace fare bella figura. La mostra sarà diversa da Palazzo Reale e dal Grand Palais parigino, abbiamo allargato gli spazi con l'aggiunta di un'altra sala dedicata all'Anatomia sartoriale' per capire come è fatto, come è strutturato un abito".

"Io e Stefano non siamo aristocratici, non siamo intellettuali, non siamo figli di persone ricche - ha aggiunto Domenico Dolce - nel nostro lavoro, sin dall'inizio, abbiamo deciso di essere onesti, volevamo raccontare la nostra vita attraverso gli abiti. Mi sento un uomo libero, non faccio parte di nessuna parrocchia, abbiamo sempre amato la nostra indipendenza, a volte l'abbiamo pagata a caro prezzo. E soprattutto - ha proseguito - amo la moda in modo incommensurabile, racconta la nostra storia, i nostri percorsi di vita anche nei confronti della critica, che può essere costruttiva o distruttiva, pur sapendo che è comunque un gioco. Lo ripeto, non voglio fare che abiti... tutto il resto è noia".

"'Se hai un sogno, insisti, persisti perchè il sogno si avveri', lo dico sempre ai miei allievi- ha raccontato ancora il grande stilista rivolgendosi alla platea- Le scuole e le accademie sono importanti come modello formativo, anche se io non ho finito il mio ciclo di studi all'Istituto Marangoni di Milano, ma sta allo studente perseverare per portare avanti la propria passione".

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