"Ho un ricordo meraviglioso di lei, era troppo grande", dice all'Adnkronos
"Ho un ricordo meraviglioso di Milva. C'era una intimità, una fraternità, soprattutto una complicità in scena con mio marito Astor. No, non sono mai stata gelosa di Milva. Troppo grande". E' quanto ha dichiarato in una intervista esclusiva all'Adnkronos da Buenos Aires, dove vive, la vedova di Astor Piazzolla, Laura, dopo la scomparsa di Milva, tra le interprete predilette dal grande musicista e compositore italo-argentino.
"Ero la sua insegnante di dizione quando doveva cantare in spagnolo - Mi chiamava ripetutamente, non voleva sbagliare- ricorda ancora Laura Piazzolla - perché Milva, oltre ad essere una grande interprete era una perfezionista. Era timorosa e preoccupata. Astor e Milva erano una coppia indimenticabile. Entrambi rispettosi del rigore dell'arte e della musica che avrebbero, di lì a poco, portato in scena. Mio marito mi ripeteva che Milva era come una tedesca, puntuale, magnifica".
"Stesso carattere, stesso rispetto per l'arte che rappresentavano - prosegue nel suo ricordo Laura Piazzolla- per questo si sono trovati. Era un piacere per entrambi lavorare ed anche per tutti noi al seguito".
Interprete indimenticabile dell'universo tanghero di Astor Piazzolla, il grande compositore le dedica opere (Maria de Buenos Aires) e concerti. "Non è stato facile per Milva farsi accettare in Argentina, a Buenos Aires, cantare nella nostra lingua, è stata dura ma il successo è stato grandissimo, ovunque e comunque - ricorda ancora Laura Piazzolla- Insieme siamo stati a Parigi alla Bouffe du Nord, al Teatro di Verdura, in tour per tre anni. Già si conoscevano con Astor, l'aveva accompagnata con il suo bandoneon durante un concerto".
Il primo incontro negli anni '70 tra Astor e Milva. "Astor amava il suo temperamento, la sua energia, la passione, il modo di stare in scena, soprattutto il rispetto per la musica. Nel mio piccolo anch'io ho contribuito a consolidare un legame - conclude Laura Piazzolla- partecipando e contribuendo con il mio lavoro. Avevo una stima quasi reverenziale nei confronti di Milva e il mio amore per Astor era infinito e inattaccabile".