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Migranti, Tajani e Crosetto: "Rischi da strategia Wagner e guerra ibrida russa"

Tajani: "Non vorrei che ci fosse qualche tentativo di spingere migranti verso l'Italia". Crosetto: "Aumento esponenziale del fenomeno migratorio parte di una strategia chiara". Meloni: "Prende piede, non mettiamo testa sotto la sabbia"

(Afp)
(Afp)
13 marzo 2023 | 18.40
LETTURA: 4 minuti

Immigrazione, ruolo del gruppo Wagner, guerra ibrida russa. Ne parlano oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto e anche l'opposizione che accendono i riflettori su una regia straniera dietro al dramma dell’immigrazione irregolare.

Tajani ha espresso ''preoccupazione perché molti migranti arrivano da aree controllate dalle truppe di Wagner''. E "non vorrei che ci fosse qualche tentativo di spingere migranti verso l'Italia'', ha aggiunto al termine di un incontro a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha manifestato ''grande comprensione'' per quello che sta accadendo in termini di immigrazione.

Crosetto è intervenuto con una nota. "Mi sembra che ormai si possa affermare che l'aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani" scrive il ministro della Difesa.

"Ue, Nato e Occidente, così come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto - aggiunge - oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L’Alleanza Atlantica si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i 'rubinetti' dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli".

La vice ministra del Lavoro e delle politiche sociali e deputata Fdi Maria Teresa Bellucci ricorda "che tra i capisaldi della cosiddetta 'Dottrina Gerasimov' - dal nome del generale russo che l'ha presentata - c'è l’esaltazione del concetto di guerra ibrida, ossia la volontà di fare pressione sugli Stati stranieri mediante strumenti non convenzionali. Non dobbiamo dimenticarci di quanto accaduto a gennaio 2021 sul confine polacco con la strategia di fare pressione sull'Europa sfruttando la disperazione di migliaia di persone usate come 'bomba umanitaria'".

"La situazione geopolitica ci impone di guardare al fenomeno migratorio con preoccupazione e attenzione. Non è avventato pensare che quanto sta accadendo sulle nostre coste – con un aumento degli sbarchi pari al 115% in un solo anno – faccia parte di un disegno che intenda mettere in difficoltà l’Italia e l’Europa che hanno supportato l'Ucraina".

Scrive su Facebook il senatore del Pd Enrico Borghi, componente del Copasir: "Oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha affermato: 'L'aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalla coste africane è anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani'. Quando lo dicemmo noi del Partito Democratico, la scorsa estate, venimmo riempiti di contumelie dalla destra".

"Ricordo ancora che la mia tesi venne bollata a quelle latitudini come 'fantascientifica', per non dire di peggio. Eppure, bastava ascoltarci", aggiunge Borghi postando una sua "intervista a la Repubblica del 29 luglio 2022, in cui parlavo esplicitamente del ruolo della Wagner e della guerra ibrida russa".

"Dopo aver perso mesi importanti a smentire l’evidenza, ora il governo si rende conto che c‘è (anche) una regia ostile straniera dietro al dramma dell’immigrazione clandestina. E che non eravamo dei visionari nel denunciarlo. Attendiamo ora che i partiti della destra affascinati da Putin che siedono nell’esecutivo tirino analoghe conclusioni come quelle formulate dal ministro della Difesa”.

MELONI - “Più persone partono, più persone si mettono nelle mani di cinici trafficanti e più c'è il rischio che qualcosa vada storto: non credo che questo possa mai essere il modo giusto, umano e responsabile di affrontare questa vicenda. Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi da noi solo chi ha soldi per pagare quei mafiosi, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti". Così il premier Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione del libro ‘L’Atlante di Francesco’.

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