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Migranti, sì a decreto flussi. Meloni: "Non converrà entrare illegalmente"

La premier a Cutro dopo il Cdm: "Andremo a cercare gli scafisti in tutto il mondo. Ringrazio Piantedosi, governo non poteva fare di più". L'invito alle famiglie delle vittime a Palazzo Chigi

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09 marzo 2023 | 16.22
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Con il Consiglio dei ministri a Cutro, "volevamo dare un segnale simbolico e concreto allo stesso tempo. E' la prima volta che un Cdm si svolge sul luogo in cui si è consumata una tragedia legata al tema migratorio". A dirlo è la premier Giorgia Meloni al termine della riunione dei ministri che ha visto l'approvazione all'unanimità del decreto con disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso e di prevenzione e contrasto dell'immigrazione irregolare, contenente la stretta sugli scafisti e nuove norme. La presidente del Consiglio inviterà nelle prossime ore i familiari delle vittime della tragedia a Palazzo Chigi.

"La presenza dell'intero Cdm a Cutro è un modo per ribadire quanto questo governo sia attento e concentrato su questo dossier", ha rimarcato quindi la presidente del Consiglio. La presenza del governo a Cutro oggi "è un modo per esprimere compatti il nostro cordoglio per le vittime della tragedia. Abbiamo voluto apporre all'ingresso del Comune una targa in memoria delle vittime perché il ricordo non sia semplicemente un fatto transitorio", ha inoltre sottolineato Meloni.

Non potevamo" rispondere alla strage di migranti "senza dare un segnale concreto, perché noi siamo il governo, il nostro compito è trovare soluzioni ai problemi. Penso che il modo migliore per onorare le vittime è fare quel che si può fare affinché non si vadano a ripetere tragedie come queste". Dunque il via libera a un "dl che affronta la materia per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani, trafficanti di vite umane che sono i responsabili di questa tragedia. La nostra risposta è maggiore fermezza", ha spiegato.

"Lo dico per rispondere anche ad alcune ricostruzioni surreali, secondo cui si starebbe modificando la linea governo. Chi pensa che i fatti" avvenuti a Cutro possono modificarla "si sbaglia", quanto accaduto è "la conferma che non c'è politica più responsabile di quella finalizzata a rompere la tratta e mettere fine alla schiavitù del terzo millennio".

Il decreto immigrazione varato oggi dal governo, continua Meloni, "prevede un aumento delle pene per il traffico di migranti e l'introduzione di una nuova fattispecie di reato relativa a morte o lesioni gravi in conseguenza del traffico di clandestini, con una pena fino a 30 anni di reclusione nel caso in cui muoiano persone in una di queste traversate. Il reato verrà perseguito dall'Italia anche se commesso fuori dai confini nazionali. E' un reato che noi consideriamo universale".

L'obiettivo del governo, sottolinea quindi la premier, è "colpire non solamente quei trafficanti che troviamo su quelle barche ma anche quelli che ci sono dietro. Questo cambia completamente l'approccio del governo italiano rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni. Andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo, perché vogliamo rompere questa tratta".

"Un altro modo per combattere i trafficanti è dare il messaggio che in Italia non conviene entrare illegalmente, non conviene pagare gli scafisti, non conviene rischiare di morire", afferma ancora la premier, che continua: "Non intendiamo replicare l'approccio di quanti hanno lasciato che i trafficanti di morte agissero indisturbati. Mi stupisce l'atteggiamento di quanti hanno lanciato strali contro il governo, quando il ministro Piantedosi - che ringrazio - ha dimostrato che il governo non poteva fare nulla di più e nulla di diverso per salvare quelle vite, come ha sempre fatto".

"Quelle stesse persone che hanno attaccato il ministro Piantedosi - va avanti - non spendono una sola parola contro trafficanti che si fanno pagare fino a 9mila euro per una barca che alla prima difficoltà è andata in mille pezzi e che hanno lasciato che una" delle persone a bordo "fosse abbandonata legata al timone. Io questa tratta la voglio sconfiggere e combattere. E' la ragione per cui il governo ha varato questo decreto".

Il governo quindi ripristina "i decreti flussi, che consentono l'ingresso per lavorare di immigrati regolari" e "che sono stati azzerati perché tutte le quote erano coperte da chi entrava illegalmente". "Criteri" di ingresso e "quote saranno su base triennale", ha spiegato la presidente del Consiglio. Sono previste "corsie preferenziali per gli stranieri che in patria hanno fatto corsi di formazione riconosciuti dal governo italiano", ha proseguito Meloni.

"Solidarietà non è far entrare chiunque arrivi e poi tenerlo ai semafori per pulire i vetri. Per me solidarietà è dare le stesse possibilità dei cittadini italiani", ha rimarcato la premier.

"Cutro per me - ha poi aggiunto - è un punto di passaggio. La materia migratoria oggi è estremamente complessa. Quel che sta accadendo introno da noi, dalla guerra in Ucraina al terremoto in Turchia, tutto ci coinvolge e ci stiamo lavorando a 360 gradi. Quello approvato oggi è uno dei provvedimento varati da questo governo, altri sono stati fatti prima e altri verranno dopo. E' un tema che va affrontato a livello internazionale e non solo a livelli di bilaterali, e soprattutto un tema europeo, che diventa ancora più centrale".

"All'indomani della tragedia - ricorda - io ho scritto una lettera ai vertici europeo, una lettera che arrivava anche all'indomani di un Consiglio europeo in cui c'p stato un cambio di passo. Ora io al prossimo Consiglio Ue io chiederò azioni concreto, l'Italia non può affrontare da sola" l'emergenza, "non può restare sola. Nelle parole di von der Leyen c'è la conferma di un cambio di passo, in cui le istanze dell'Italia sono considerate centrali, ma per noi è fondamentale che dal prossimo Consiglio Ue arrivino atti concreti. Abbiamo impegnato tutto il governo in questo, ma la nostra volontà è stabilire un principio per cui non ci mettiamo nelle mani dei trafficanti di vite umane, non accettiamo la tratta, la schiavitù del terzo millennio".

"Noi - ha detto ancora - intendiamo fare una campagna di comunicazione nei paesi di origine per spiegare quanto la realtà sia diversa da quanto raccontato da questi criminali, e quali sono i rischi che corrono se si mettono nelle mani di questi trafficanti", prevedendo "quote privilegiate per quei paesi che ci aiutano" in queste campagne di comunicazione.

"Il tentativo di uniformare le altre nazioni alla fattispecie del nuovo reato sarà oggetto di tutti i nostri bilaterali con i paesi in cui questa tratta viene organizzata", dice quindi la premier, aggiungendo: "Più tu mi aiuti a combattere la tratta e uniformi la tua giurisdizione alla mia, più io ricambio lo sforzo con i flussi legali".

CONTESTAZIONE - All'arrivo del corteo di auto della presidente del Consiglio e dei ministri, lancio di peluche e contestazione da parte di un gruppo di persone. Altri cittadini, sistemati a bordo strada, hanno invece applaudito. Ad accogliere Meloni al palazzo del comune di Cutro il sindaco Antonio Ceraso, il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto, il presidente della provincia di Crotone Sergio Ferrari, il prefetto di Crotone Carolina Ippolito e il vescovo Angelo Panzetta.

LA TARGA SUL NAUFRAGIO CON LE PAROLE DEL PAPA - Riporta le parole di Papa Francesco contro i trafficanti la targa che la premier Giorgia Meloni ha svelato oggi nell’atrio del comune di Cutro e dinanzi alla quale ha deposto una corona di fiori. "I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!", le parole del Papa pronunciate nell’Angelus di domenica scorsa.

"L’Italia onora la memoria delle vittime del naufragio del 26 febbraio 2023, si unisce al dolore delle loro famiglie e dei loro cari. Il governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, per tutelare la dignità delle persone e per salvare le vite umane"’, si legge sulla targa.

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