L'Ucraina "è una nazione orgogliosa" che "sta dimostrando a tutto il mondo cosa vuol dire combattere per la libertà". E Fdi ha chiaro da che parte stare: "Oggi è il momento di essere uniti e prendere posizione. E sappiamo molto bene che la nostra parte è il mondo occidentale". Mentre la stoccata finale poi va al modello cinese "che ci vuole tutti uguali". Giorgia Meloni, prende la parola dal palco del Cpac, a Orlando in Florida, quando in Italia sono passate da poco le 19. Dopo aver visitato ieri sera gli stand allestiti al Cpac di Orlando, in Florida, tra cappellini rossi -il colore dei repubblicani a stelle e strisce- con la scritta 'Trump was right' ('Trump aveva ragione'), Giorgia Meloni si rivolge ai conservatori americani che l'hanno invitata e la (ri)ascoltano dopo il 2019, quando c'era proprio Trump a guidare gli Usa, che oggi Meloni non nomina. E soprattutto non c'era una crisi in corso di portata internazionale come quella tra Russia e Ucraina.
Appena sale sul palco, in tailleur bianco, qualcuno grida 'brava Giorgia', lei non fa una piega e replica pronta: "Me li sono portati dall'Italia...". Poi inizia a parlare. Buona parte del suo intervento, di circa dieci minuti, in un inglese ottimo, la leader della destra italiana lo dedica alla guerra che divampa in Europa. Prima il tributo al popolo ucraino. "Naturalmente, come molti di voi concorderanno, nessuno mi toglie dalla testa che senza lo scandaloso ritiro delle truppe da Kabul ieri, non avremmo mai visto il tragico assedio di Kiev oggi", dice subito Meloni, non mancando di sottolineare come la posizione occidentale nello scacchiere internazionale abbia presentato alcune criticità.
"E, certamente, nessuno si appresterebbe a vedere Taiwan occupata domani", aggiunge Meloni. "Perché in politica estera - sottolinea - quando si tratta di difendere interessi strategici e valori fondamentali, una dimostrazione di debolezza non è un'opzione. Gli antichi romani dicevano: 'Si vis pacem, para bellum', 'se vuoi la pace, prepara la guerra'". Dalla crisi ucraina si passa all'identità dei conservatori. "Cari amici - dice - questa è la seconda volta che salgo su questo palco. La prima volta sono stata invitata qui come leader di Fratelli d’Italia, orgoglioso partito conservatore italiano. Oggi mi rivolgo a voi come presidente del partito dei Conservatori Europei, un partito che riunisce quarantaquattro partiti patriottici e conservatori d'Europa e del resto del mondo, compreso il Partito Repubblicano americano". Scatta l'applauso dei presenti.
"Voi in America e noi in Europa, e con noi gli amici degli altri continenti, siamo orgogliosi delle nostre identità e delle nostre specificità - sottolinea - . E sappiamo che il nostro avversario, invece, agisce su scala globale, con gli stessi metodi e la stessa ideologia, per annientare quelle identità e quelle specificità". "Noi - dice fiera - non vogliamo essere omologati. Non seguiamo il mainstream. Un numero sempre maggiore di nostri concittadini sceglie ogni giorno di non arrendersi, di ribellarsi al loro modello cinese, ai loro fake news media, alla loro dittatura politicamente corretta", conclude la leader italiana. Domani il rientro a Roma.