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Medicina della persona: 'Il Nichel in 10 punti'

28 aprile 2025 | 15.24
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Il nichel in 10 punti. Tutti ne parlano: chi con competenza e cognizione di causa. E chi no. C’è chi caparbiamente nega la sua rilevanza clinica sostenendone l’inconsistenza. E chi no. C’è chi ritiene che lo si possa combattere con una magica terapia chelante buona a depurare l’organismo. E chi no. Ma di preciso cos’è il Nichel? Per quantità presente nella crosta terrestre, il nichel è il 24.esimo elemento. Si tratta di un metallo ubiquitario, presente soprattutto nel suolo, ma anche nell’aria, dove viene liberato da complessi industriali, impianti energetici, inceneritori e può permanervi a lungo per poi ricadere disciolto nelle gocce di pioggia. Dunque, gli esseri umani sono costantemente esposti a questo metallo, anche se in misura variabile. Sono questi i temi della nuova puntata di 'Igea, la Medicina dal mito all’intelligenza artificiale', videorubrica che raccoglie aggiornamenti medici ed approfondimenti scientifici relativi ai temi della salute, curata dall’immunologo Mauro Minelli, docente di nutrizione umana e nutraceutica presso l’Università Lum.

Perché gli esseri umani dovrebbero preoccuparsene? Una prolungata esposizione, causata dall’ampia diffusione del nichel nell’ambiente, va progressivamente generando un alto tasso di sensibilizzazione allergica al metallo, che segue percorsi immunologici completamente diversi da quelli operativi nelle più classiche allergie da acari o da pollini, e che si esprime fondamentalmente attraverso due quadri clinici, la dermatite allergica da contatto (Dac) e la Sindrome sistemica da allergia al nichel (Snas).

La Dac è facile da comprendere, ma la Snas che cos’è? Beh, si… la Dac può venire in soggetti sensibilizzati dopo avere indossato orecchini, collanine, bracciali o altri oggetti composti da metalli non nobili. La Snas (Systemic Nickel Allergy Syndrome), invece, è quella condizione patologica causata dal nichel contenuto negli alimenti.

Come si manifesta la Snas? E' patologia complessa che può accostare, alle possibili manifestazioni cutanee rappresentate da eritemi, eruzioni eczematose, pomfi e vescicole diffuse su ampie superfici corporee, anche sintomatologia extra-cutanea principalmente a carico dell’apparato gastro-intestinale (gonfiore e dolori addominali, stipsi o diarrea, disturbi digestivi). Ma poi anche stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari tipici della fibromialgia, mal di testa, febbricola, sensazione di bocca urente. Frequente è l’associazione con una tiroidite autoimmune.

Quali sono gli alimenti più a rischio per la Snas? È possibile vederli di seguito distribuiti in gruppi differenti per contenuto medio di Nk espresso in mg per kg di alimento fino a 100 μg/kg di alimento): Carote, grano saraceno, platessa e merluzzo, ortaggi come melanzane e zucchine fino a 200 μg/kg di alimento): albicocche, aragosta, broccoli, cipolle, peperoni, pere, uva passa, patate. Fino a 1000 μg/kg di alimento): alimenti conservati in recipienti di metallo, asparagi, cavoli e cavolfiore, fagioli e fagiolini, farina e pane di grano integrale, lievito, mais, margarina, mitili, ostriche, carciofi, piselli, ceci, pomodori, prugne, spinaci, lattuga e insalate verdi, superiore a 1000 μg/kg di alimento): arachidi, avena, mandorle, noci, cacao e derivati (cioccolato eccetera), concentrato di pomodori, lenticchie.

Questi alimenti sono da considerarsi tutti ugualmente nocivi nella Snas? No. La nocività di un alimento dipende dalla quantità di nichel che quell’alimento contiene e dai livelli di sensibilizzazione allergica del soggetto. Per quanto anche la quantità di nichel in un alimento dipenda dalla concentrazione di metallo nel terreno in cui quell’alimento è cresciuto.

Come si fa a capire se una persona è allergica al nichel? Tramite patch-test: 48-72 ore - dopo avere seguito per un certo tempo una dieta restrittiva a basso contenuto di nichel, in ambiente protetto e a cura di personale esperto viene sottoposto a test di provocazione orale, praticato in doppio cieco verso placebo, utilizzando dosi crescenti del metallo. In assenza di questa prova, che integra e completa il percorso diagnostico, non si può accertare con sicurezza una Snas e, soprattutto, non si può definire con precisione il giusto quantitativo di nichel che il paziente con Snas potrà introdurre con il cibo senza generare danno.

E una volta fatta diagnosi? Dopo la diagnosi, seguendo un percorso dietetico adeguato, rigorosamente personalizzato e avendo cura della salute intestinale, il soggetto con Snas, se gestito con competenza e dunque tralasciando dicerie, fake news e ciarlatanerie, va generalmente incontro ad un progressivo miglioramento fino alla stabilizzazione clinica del suo originario quadro sintomatologico.

Diagnosticare la Snas applicando in bocca un cerotto con il nichel. Curare la Snas con zeolite o infusi detossificanti. È possibile? I quadri clinici approfonditi sono conseguenze di reazioni immunologiche di IV tipo e non di reazioni tossiche da trattare con chelanti. La diagnostica ufficiale per l’allergia al nichel si fonda sul patch-test classico da applicare sulla schiena del paziente e sul Tpo orale.

Ci sono fattori in grado di condizionare il quadro clinico della Snas? Sì, uno dei fattori principali in grado di condizionare la severità clinica ed il decorso di una Snas è rappresentato dal microbiota intestinale. In un lavoro scientifico pubblicato su 'Nutrients' nel 2020 abbiamo documentato la rilevanza strategica di alcuni lattobacilli nel mitigare il quadro clinico della Snas accelerandone la stabilizzazione.

Qual è il messaggio finale? Convivere con l’allergia al nichel, inizialmente, è molto complicato. Occorre prestare attenzione ai detergenti utilizzati, sia per il corpo che per la casa, al make-up, alle stoviglie, agli indumenti e al cibo. Questo ultimo aspetto è particolarmente complicato da gestire, perché la gamma di alimenti poveri di nichel non è ampia e dunque il paziente deve abituarsi ad una alimentazione diversa e apparentemente meno varia. Questo non significa perdere il gusto della buona tavola, ma imparare ad adattare le ricette agli alimenti consentiti. Ciò deve indurre il paziente a seguire sempre scrupolosamente la dieta e lo stile di vita nichel free così da preservare il suo organismo da reazioni successive.

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