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Maltempo Sicilia, a Catania allerta arancione: "Non è finita"

Curcio: "I nostri modelli ci dicono che l'evento tornerà, da giovedì o venerdì sensibile peggioramento". Scuole e negozi chiusi fino a venerdì. L'allarme Coldiretti su Sicilia e Calabria: "20 bombe d'acqua in tre giorni"

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27 ottobre 2021 | 09.57
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Maltempo in Sicilia e alluvione a Catania, dove l'allerta meteo resta arancione anche senza pioggia e dove "l'evento non è finito. Adesso c'è un momento che sembra di attenuazione. I nostri modelli meteo ci dicono che l'evento tornerà. Noi stiamo facendo ciò che si deve fare in questi casi. Diciamo ai cittadini di mantenere alta l'attenzione, di seguire le indicazioni delle autorità perché si aspettano in questa area delle ore che possono essere complicate". Lo ha affermato il capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio parlando con la stampa al termine di una riunione nella Prefettura di Catania per fare il punto sulla situazione dopo il nubifragio che ha colpito ieri il capoluogo etneo e l'intera Sicilia Orientale.

"I valori - ha aggiunto - parlano in maniera molto chiara. Qua sono caduti millimetri di pioggia impressionanti. Gli eventi sono stati moto puntuali. Pensiamo che quei 600 millimetri che sono stati registrati in alcuni casi siano molto chiari rispetto all'impatto che c'è stato sul territorio: eventi intensi e improvvisi su un territorio che ha mote criticità".

"Sappiamo che questa attenuazione potrebbe durare oggi e parte di domani, ci attendiamo da giovedì-venerdì un peggioramento sensibile. L'orario non sono in grado di dirlo", ha aggiunto.

IL SINDACO: "SCUOLE E NEGOZI CHIUSI FINO A VENERDI'"

“Con la Protezione Civile, la Prefettura e le forze dell’ordine siamo una squadra,stiamo combattendo in maniera assolutamente sinergica all’interno di un contesto emergenziale quale è stato quello delle scorse ore”. Lo ha detto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, a margine dell’incontro in Prefettura. “Domani e venerdì - aggiunge- resteranno chiuse le scuole e le attività commerciali non essenziali almeno per quanto riguarda Catania, poi saranno gli altri sindaci a fare le opportune valutazioni”.

"In 49 anni di vita vissuta in questa città - osserva Pogliese- non avevo mai vissuto questo fenomeno. Sono stato nel centro storico e in alcuni quartieri periferici e non avevo mai visto immagini di devastazione simili. Fenomeni emergenziali che hanno determinato nel caso specifico millimetri di pioggia mai registrati".

"Le immagini della Pescheria - evidenzia il sindaco di Catania - sono emblematiche: non era un fiume in piena, era un lago che sommergeva il livello di Piazza Duomo".

"Ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - conclude Pogliese - il parlamento nazionale e tutti quelli che hanno espresso solidarietà alla nostra città dal Veneto, alla Lombardia, dal presidente dell’Anci nazionale Antonio Decaro al presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando".

STATO DI EMERGENZA REGIONALE

Si è intanto conclusa al Palaregione di Catania la riunione del governo regionale, convocata dal presidente Nello Musumeci in seduta straordinaria e urgente, per deliberare lo stato di emergenza regionale e chiedere al governo centrale il riconoscimento dello stato di calamità nazionale. Alla riunione del governo ha partecipato anche il capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, che ha relazionato sull’ondata di maltempo.

La ricognizione dei danni - per la quale sono già stati attivati gli uffici regionali della Protezione civile, del Genio civile e degli Ispettorati agrari - sarà possibile solo dopo il cessato stato di allerta, che purtroppo potrebbe protrarsi fino a domenica. Il presidente della Regione ha anche avuto stamane un colloquio con il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, che ha partecipato a Catania a un vertice in prefettura. Musumeci ha evidenziato al dirigente dello Stato la necessità di seguire a Roma procedure assai celeri per dare le necessarie risposte al territorio e alle aziende così pesantemente colpite.

ALLARME COLDIRETTI SU SICILIA E CALABRIA: "20 BOMBE D'ACQUA IN TRE GIORNI"

In appena tre giorni di maltempo si sono abbattute su Sicilia e Calabria ben venti bombe d’acqua che hanno causato vittime e danni nelle città e nelle campagne. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che investito Calabria e Sicilia, sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd). "La regione più duramente colpita - dice la Coldiretti - è la Sicilia dove si è concentrata la quasi totalità dei nubifragi per un totale di 17 eventi estremi che hanno interessato le province di, Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. Gli eventi più devastanti si sono verificati a Linguaglossa in provincia di Catania dove domenica sono caduti 320 millimetri per una durata di 18,5 ore mentre lunedì a Catania le precipitazioni di lunedì sono durate 8 ore con la caduta di 127 millimetri di acqua mentre martedì sono caduti 98 millimetri con una durata della pioggia di ben 7 ore".

In Calabria precipitazioni violente hanno interessato Mongiana in provincia di Vibo Valentia, Rocca forte del Greco in provincia di Reggio Calabria e San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza. Il risultato delle intense precipitazioni nella regione sono verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate dove è impossibile effettuare la semina ed è stata interrotta la raccolta delle olive ormai mature con danni incalcolabili per le aziende agricole. I violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su una regione come la Sicilia che ha il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti.

Una situazione che peggiora in Calabria dove si sale addirittura al 100% dei comuni. Il risultato strutture colpite, recinzioni e muri crollati e strade interrotte con difficoltà per la viabilità e per raggiungere le aziende. "Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".

CASELLATI: "SERVE URGENTE STRATEGIA DI PREVENZIONE"

"L'alluvione che sta flagellando la Sicilia deve suonare come un forte campanello d'allarme e richiamare l'attenzione sulla necessità di una chiara e urgente strategia in materia di prevenzione dei rischi idrogeologici, perché nell'Italia che riparte e ricostruisce dopo la pandemia non si possono più tollerare ponti che crollano per frane, alluvioni, inondazioni". Lo ha affermato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in apertura di seduta.

"Una strategia tesa a ripensare, rinnovare e soprattutto consolidare -ha aggiunto la seconda carica dello Stato- l'intero patrimonio infrastrutturale nazionale per creare le condizioni per scongiurare i tragici effetti di calamità naturali, come quella che si sta abbattendo sulla Sicilia e quelle che negli ultimi anni hanno colpito il Piemonte, la Liguria, il Veneto, il Trentino, la Toscana, l'Emilia Romagna, il Lazio, la Calabria e tante altre Regioni d'Ialia, provocando lutti e distruzioni".

"Una riflessione -ha concluso Casellati- che desidero condividere in quest'Aula, nella convinzione che mettere davvero in sicurezza luoghi e cittadini sia l'unica risposta che come Istituzione Parlamento dobbiamo dare ad un'emergenza nazionale che non può essere sottovalutata". L'Aula ha quindi osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di disastri naturali.

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