Lo chef all'Adnkronos: "Non è fatta per gli italiani ma solo per gli stranieri. Ci devono pulire il cesso". La guida replica: "Dispiaciuti per la reazione, non siamo per le polemiche. Disponibili a fornire a Vissani le spiegazioni del caso"
di Lavinia Gerardis
"La guida Michelin è una guida di compromessi. Loro questa operazione la fanno per pubblicità". Gianfranco Vissani perde una delle due stelle Michelin assegnate al suo ristorante 'Casa Vissani' di Baschi e attacca la celebre guida francese. "Non è fatta per gli italiani ma solo per gli stranieri: russi, tedeschi... aprono 'sto libricino. Ci devono pulire il cesso", si sfoga con l'Adnkronos.
Ma poi chiarisce: "Non sono offeso. Ma a questo punto avrei preferito che me le togliessero entrambe, non mi interessa più niente". E ricorda che come Gualtiero Marchesi "dieci anni fa volevo uscire dalle guide ma non mi hanno considerato". Vissani è critico con i metodi di giudizio applicati dalla guida rossa e da tutte le guide gastronomiche. "Ci vorrebbero i giornalisti saggi, seri come Périco. Ma oggi il food chi è? Tutti giudicano, tutti scrivono. È tutta pubblicità. Il mondo è cambiato. Ci vorrebbe Che Guevara".
Vissani è in disaccordo anche con l'assegnazione della terza stella conquistata da Enrico Bartolini al Mudec di Milano. "Io l'avrei data ad Antonio Guida del ristorante Seta, non a Bartolini. Ma è una tombola", conclude.
Dalla redazione della Michelin si dicono "dispiaciuti" per la reazione di Vissani. "Il direttore della guida - assicurano all'Adnkronos - è disponibile a fornire a Vissani tutte le spiegazioni del caso". Quanto alle critiche sui criteri di valutazione avanzate dallo chef "non siamo per la polemica - replicano - pertanto non commentiamo questo aspetto". Ma, chiariscono, la decisione di togliere una stella allo chef umbro "non è stata presa a cuor leggero ed è stata frutto di diverse prove tavola (ovvero visite degli ispettori Michelin) svolte in questo ultimo periodo".