Il racconto all'Adnkronos di fonti vicine al garante del M5S. Toninelli: "Da lui mai pressioni per aiutare Onorato"
Lo descrivono molto amareggiato, basso profilo e poca voglia di parlare. A chi lo ha raggiunto ieri, Beppe Grillo ha detto semplicemente di avere la "coscienza pulita" riguardo l'inchiesta della Procura di Milano che lo vede coinvolto, dicendosi "dispiaciuto e amareggiato per i tempi" dell'indagine, raccontano all'Adnkronos fonti vicine al garante del M5S. Oltre alla chiamata del leader del Movimento Giuseppe Conte, nella serata di ieri, tanti i messaggi di solidarietà arrivati a Grillo dai 5 Stelle, non solo parlamentari ma anche membri del governo e del sottogoverno.
"Non ho mai aiutato alcun concessionario nella mia azione di ministro. Con Moby e Tirrenia parlano i fatti per il sottoscritto: zero proroghe delle concessioni e gare pubbliche", dice intanto il senatore M5S Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, parlando con i cronisti nei pressi di Palazzo Madama. Da Grillo "non ho mai ricevuto pressioni o richieste di favori per aiutare questo, i Benetton, un altro concessionario, e neanche Onorato. Lo testimoniano i fatti, l'indirizzo politico portato avanti al ministero, che non era nell'interesse di Onorato ma nell'interesse generale". "Onorato - ha proseguito Toninelli - voleva mantenere la concessione, scaduta nel 2020. Quando sono arrivato al ministero ho detto ai concessionari che si sarebbero sognati le proroghe. Diedi l'indirizzo alla Direzione generale del ministero di preparare le carte per fare una nuova gara. E Onorato era uno dei partecipanti, non l'aggiudicatario della gara".