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Welfare, Fiaschi (Manageritalia): "Serve salto culturale, sostenere genitorialità condivisa"

Il segretario generale di Manageritalia durante il suo intervento al 'Global Welfare Summit

Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia
Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia
23 ottobre 2024 | 15.39
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"Bisogna fare un cambio culturale importante, non bisogna più parlare di paternità o maternità, la questione natalità va condivisa. Riteniamo utile cominciare a parlare di genitorialità condivisa". Così Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia, che oggi è intervenuto al 'Global Welfare Summit', in corso a Villa Miani a Roma.

Manageritalia nei giorni scorsi ha presentato alla politica proposte normative in merito. "Abbiamo presentato 5 punti il 16 ottobre scorso a 6 esponenti di partiti diversi, di maggioranza e di opposizione, e speriamo che possano confluire in una legge che potrà diventare qualcosa di importante. E' necessario cambiare paradigma, a partire dalle aziende ma da parte di tutti", aggiunge.

E il contributo dell'associazione in ambito di welfare è importante, con ad esempio la piattaforma welfare dirigenti terziario. "Manageritalia e Confcommercio si occupano di welfare contrattuale dall'inizio della loro storia contrattuale, l'assistenza sanitaria integrative è del 1948. Nel 2021 abbiamo iniziato a inserire nel contratto facoltativamente il welfare aziendale per tutti e nel 2023 lo abbiamo reso obbligatorio. Lo riteniamo decisivo, una strategia per attrarre e trattenere talenti e per parlare di benessere nelle aziende, aumentando di produttività. Mille euro l'anno che possono essere spesi dai nostri dirigenti, uomini e donne, in attività e servizi che possono essere per la famiglia, con l'acquisto di libri o spese per l'istruzione, socio-assistenziali, e anche a integrazione del nostro welfare contrattuale importante. Quindi un contratto evoluto, importante che ha permesso poi nei fatti di aumentare il numero dei dirigenti che applicano questo contratto. E soprattuto di donne, dal 2023 c'è stato un incremento dell'8% per le donne e del 4% per gli uomini che hanno questo contratto collettivo. Quella della parità di genere è una rincorsa che è ancora lunga ma contratti e interventi anche normativi possano aiutare perchè ciò avvenga", ha concluso Fiaschi

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