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Intervista esclusiva Chevanton: Lecce sempre nel mio cuore

Ernesto Chevanton si racconta in esclusiva a sitiscommesse.com. L'attaccante, ora allenatore in seconda dell’Under 15 leccese, parla dell'infinito amore verso Lecce, sempre ricambiato.

(Fotogramma)
(Fotogramma)
24 ottobre 2022 | 15.21
LETTURA: 4 minuti

In collaborazione con: Siti Scommesse

L’ex attaccante Ernesto Chevanton si racconta a cuore aperto in un’intervista esclusiva per siti scommesse.com. L’amore per Lecce, sia come calciatore che ora come allenatore, è il motore di tutta la sua vita.

Chevanton è un fiume in piena, non riesce a non essere orgoglioso del suo Lecce e del ritorno in Serie A con record di abbonati. Se si guarda il video dell’intervista i suoi occhi raccontano tutto l’amore per una città in cui si sente di casa. Nell’intervista Chevanton, infatti, ci tiene a sottolineare che, anche nel suo momento d’oro come calciatore, le sue scelte sono state fatte sempre di cuore, rinunciando ai soldi per restare, a testa alta, nella sua terra d’adozione. “Io, oggi, esco in strada a Lecce e sono voluto in modo meraviglioso dalla gente. Però, ripeto, sono decisioni personali. È quello che si sente uno dentro.”, dice il calciatore.

Ernesto Chevanton, nato a Juan Lacaze nel 1980, ha legato il proprio destino al Lecce dove ha militato dal 2001 al 2004 e poi nel 2010-11 e nel 2012-13. Insieme a Mirko Vucinic figura al primo posto tra i marcatori del Lecce con 30 gol e al quarto posto nella classifica marcatori di sempre.

Il rapporto di Chevanton con la presidenza e la società, resta, a distanza di tempo, un rapporto d’amore e la nuova avventura intrapresa come allenatore del Lecce Under 15 per il campionato di categoria in Italia, lo rende fiero dei suoi ragazzi e dell’affetto della dirigenza. “L’Under 15 è stato un campionato nuovo per me, nuovo anche per i ragazzi, perché arrivavano da due anni di pandemia dove non avevano giocato. È stato difficile, però abbiamo svolto un ottimo lavoro, facendo risultati contro squadre al nostro livello.”, dice Ernesto con entusiasmo.

Chevanton ci tiene a sottolineare, da vecchio cuore giallorosso, in un passaggio dell’intervista, la rivalità tra Lecce e Bari, ricordando derby giocati sempre con grande agonismo da parte delle due squadre. In particolare racconta di una partita del 2010 in cui il Lecce vinse sul Bari restando in Serie A, certamente una delle gioie più grandi della sua vita. E ribadisce poi così, in poche parole chiare, l’amore per il Lecce: “Del Bari mi interessa ben poco, sono problemi loro. Io guardo soltanto il Lecce, è la squadra che amo e vorrei per lei il meglio possibile.”

In Italia, anche se le squadre fanno fatica in Champions League, dice il calciatore che i campionati sono estremamente difficoltosi ma, mentre in Serie A è possibile fare bene giocando con le squadre di bassa e media classifica, in B è tutto più livellato e, quindi, molto più complicato. L’attaccante uruguaiano, infatti, afferma che le due categorie sono due campionati diversi indicando, poi, nel Lecce una squadra che ha sempre puntato a salire dalla Serie B e in A è, infatti, molto rispettata.

Parlando del passato, al calciatore viene ricordato il caso Calcioscommesse del 2011 (mentre lui era professionista) e il calciatore subito afferma che per lui è stata una cosa bruttissima, in cui non vuole entrare ma su cui afferma: “Io non scommetterei mai. Siamo noi che dobbiamo rendere lo sport più pulito possibile. Poi esternamente, le persone è giusto che possano giocare, possano scommettere su chi può perdere o vincere. Ma noi, che siamo il prodotto, no.”

L’attaccante parla anche, subito dopo, del calcio moderno e ci tiene a sottolineare che le sue scelte, in questo particolare momento storico, non avrebbero molto senso. I giocatori non sono attaccati alla maglia e cambiano, per soldi, tifosi e destino. Chevanton, proprio su questo punto, ci tiene a ribadire il suo rapporto con la città e la società: “Non sarei mai andato a Bari a giocare, neanche per milioni di euro. Magari qualcuno può dire non è così ma è vero. Quando giocavo con il Siviglia, mi restava un anno di contratto ed erano tanti soldi. Ho preferito tornare a Lecce per molto meno.”

Pensando, invece, al suo stile di gioco e agli attaccanti di oggi, Chevanton sceglie Luis Suarez come calciatore simile a sé, non solo per nazionalità (sono entrambi uruguagi). Piace, infatti, a Ernesto, la sua fame di gol e anche il modo in cui, Suarez, sa stare in area di rigore. L’uruguagio nota, comunque, le differenze di modulo tra ieri e oggi con un calcio che è cambiato nel modo di giocare. “Per esempio, quando io giocavo a Lecce, a volte, giocavamo con una punta, quindi dovevo fare reparto da solo. Però, visto che mi hai chiesto un nome, dico Suárez.”, afferma convinto.

Chevanton si congeda, a fine intervista, con il suo pronostico sulla Serie A in corso e con un augurio per il Lecce: “Mi piacerebbe vedere una lotta con il Napoli, la Lazio o la Roma. Così cambia un po’ il campionato e non sono sempre le stesse due o tre squadre a giocarsela

fino in fondo. E, soprattutto, vorrei che il mio Lecce si salvasse con due o tre giornate di anticipo, per la tranquillità dei tifosi.”

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