Lo svela un'intervista al Commissario europeo, riportata dal Corsera e contenuta nel libro di Paolo Valentino 'Nelle vene di Bruxelles. Storie e segreti della capitale d'Europa'
Non ci fu alcun negoziato, nel luglio 2020, per stabilire le quote dei 750 miliardi di euro del Recovery Fund da assegnare ai singoli Paesi dell’Unione europea. A decidere la distribuzione del fondo, che per l’Italia previde oltre 200 miliardi di euro, fu un algoritmo messo a punto da due alti funzionari della Commissione. La formula digitale si basava su criteri come il numero delle vittime da Covid-19 e i danni provocati all’economia dalla crisi pandemica. A svelarlo, in una intervista contenuta nel libro di Paolo Valentino in uscita per Solferino 'Nelle vene di Bruxelles. Storie e segreti della capitale d’Europa', è il commissario europeo Paolo Gentiloni.
"Parlo delle quote di finanziamento assegnate ai diversi Paesi. Non sono state negoziate dai capi di governo. Sono state ricavate da un algoritmo che è stato tra l’altro ideato e definito da due direttori generali (entrambi olandesi). C’è un po’ di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi. Non è vero. L’Italia è il settimo Paese in termini di rapporto tra soldi ricevuti e Pil. Ci sono altri che in termini relativi hanno portato a casa molto di più, dalla Spagna alla Croazia. Sempre grazie all’algoritmo", spiega nell'intervista, riportata dal Corriere della Sera.