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Hezbollah, chi è Naim Qassem: numero due del gruppo sciita libanese

Oggi il primo discorso dall'uccisione di Hasan Nasrallah: "Se Israele vuole combattere una guerra totale, noi siamo pronti"

Naim Qassem - (Fotogramma)
Naim Qassem - (Fotogramma)
30 settembre 2024 | 14.15
LETTURA: 2 minuti

Un elogio per Hasan Nasrallah. La conferma che Hezbollah, orfano del suo leader, continuerà a combattere. Accuse per Israele e Stati Uniti. Naim Qassem, numero due del gruppo sciita libanese, ha fatto sentire la sua voce per la prima volta dall'uccisione del segretario generale del Partito di Dio, morto venerdì scorso in un raid israeliano che ha martellato la periferia sud di Beirut, storica roccaforte di Hezbollah.

I riflettori si sono accesi su 'Sheikh Naim Qassem' dall'uccisione di Nasrallah. Il nuovo segretario generale verrà scelto appena possibile, ha assicurato nel lungo discorso televisivo, da un luogo segreto. Nato nel sud del Libano (a Kfar Kila, nella regione di Nabatieh), 71 anni, numero due di Hezbollah dal 1991, aveva iniziato la 'carriera' con il movimento dell'imam Musa al-Sadr, per poi confluire in Amal, a cui disse addio per contribuire alla 'creazione' di Hezbollah. Membro del Consiglio della Shura, ha pubblicato ormai 20 anni fa un libro su Hezbollah. Oggi si è fatto vedere vestito di nero, con il turbante bianco in testa, la lunga barba grigia. Alle spalle persiane di legno chiuse, o forse un separè.

"Se Israele vuole combattere una guerra totale, noi siamo pronti", diceva all'inizio di giugno alla tv satellitare al-Jazeera. Qualche mese prima, ad aprile, alla Nbc, spiegava che "non ci aspettavamo la guerra durasse così a lungo perché non pensavamo Benjamin Netanyahu fosse così folle, e lo stesso per Joe Biden e altri Paesi". Il riferimento era alla campagna militare israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza, avviata il 7 ottobre 2023, in risposta all'attacco di quel giorno in Israele. Ventiquattro ore dopo è 'sceso in campo' anche Hezbollah, con attacchi oltreconfine, in "solidarietà" con Hamas, sostenuto dall'Iran al pari del Partito di Dio. Nei giorni scorsi al-Jazeera indicava Naim Qassem come uno dei due 'contendenti' per la successione a Nasrallah, insieme Hashem Safieddine.

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