
Discorso del presidente francese alla nazione: "La pace non può essere una capitolazione dell'Ucraina. L'avvenire dell'Europa non può essere deciso a Washington o Mosca"
"L'avvenire dell'Europa non può essere deciso a Washington o Mosca". E' quanto ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel discorso questa sera alla nazione, avvertendo che "di fronte ad un mondo di minacce sarebbe folle rimanere spettatori". "Il cammino per la pace non può passare che dall'Ucraina - ha scandito - la pace non può essere una capitolazione dell'Ucraina".
"Entro il 2030, la Russia prevede di aumentare ancora il suo esercito con 3mila carri armati in più e 300 aerei di combattimento. Chi può credere che la Russia si fermerà all'Ucraina?", le parole di Macron, che ha aggiunto: "La Russia è diventata una minaccia per la Francia e l'Europa, la situazione è questa e dobbiamo affrontarla".
"Che la pace in Ucraina venga raggiunta rapidamente o meno, gli Stati europei devono essere in grado di difendersi meglio o di scoraggiare qualsiasi ulteriore azione", ha sottolineato il presidente francese, aggiungendo: "Dobbiamo rafforzare la nostra Difesa. Pertanto rimaniamo legati alla Nato, ma dobbiamo rafforzare la nostra indipendenza. L'avvenire dell'Europa non può essere deciso a Washington o Mosca".
Il presidente ha iniziato il discorso spiegando di volersi rivolgere ai francesi che sono "legittimamente preoccupati di fronte agli eventi storici in corso. Gli Usa hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina e gli stessi Usa intendono imporre dazi doganali all'Europa. Stiamo entrando - ha osservato - in una nuova era".
I dazi che Donald Trump minaccia di imporre all'Europa sono "incomprensibili", ha detto Macron, che spera "di poter convincere e dissuadere il presidente americano" dal procedere in questa direzione. "Ho chiesto al primo ministro e al governo di avanzare proposte in questo nuovo contesto", ha poi aggiunto, assicurando ai francesi che "affronteremo insieme" le eventuali difficoltà.
Ribadendo la necessità che i Paesi europei possano compiere "investimenti aggiuntivi" sulla spesa militare, senza che questi vadano a pesare su bilanci e tasse, Macron ha rivendicato il fatto che la Francia ha "l'esercito più efficace di Europa e, grazie alle scelte fatte dai nostri leader dopo la Seconda Guerra Mondiale, siamo dotati di capacità di deterrenza nucleare. Questo - ha evidenziato - ci protegge molto più dei nostri vicini'.
Macron ha spiegato che avvierà un dibattito per allargare la deterrenza nucleare francese ad altri Paesi europei, di fronte ai rischi per la sicurezza europea a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.
"Ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati in Europa da parte della nostra deterrenza nucleare", ha affermato Macron, in risposta alle dichiarazioni di Friedrich Merz, destinato a diventare il prossimo cancelliere tedesco, riguardo alla necessità di estendere l'ombrello nucleare. Macron ha comunque aggiunto che la decisione ultima a riguardo "rimarrà nelle mani del presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate".