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Libano, razzo su base Unifil: "Lanciato da Hezbollah". Israele vieta attività Unrwa

Si aprono intanto spiragli si una tregua per Gaza, Hamas pronta "a discutere nuove proposte". Media: 109 morti in raid Israele su condominio a Beit Lahia

Forze Unifil in Libano - Afp
Forze Unifil in Libano - Afp
29 ottobre 2024 | 08.30
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Questo pomeriggio un razzo ha colpito il quartier generale di Unifil a Naqoura, in Libano, mandando a fuoco un'officina. I peacekeeper non si trovavano nei bunker in quel momento. Alcuni caschi blu hanno riportato ferite lievi, ma fortunatamente nessuno è rimasto gravemente ferito". E' quanto si legge in una nota di Unifil dopo che da Vienna hanno riferito di otto soldati austriaci della Missione feriti da un razzo, nessuno in modo grave. "Il razzo è stato lanciato da nord rispetto al quartier generale di Unifil, probabilmente da Hezbollah o da un gruppo collegato. Abbiamo aperto un'indagine sull'incidente", precisa la nota della Missione.

"Ricordiamo a Hezbollah e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza del personale e delle strutture delle Nazioni Unite - conclude la nota di Unifil -. Qualsiasi attacco deliberato contro di loro è una violazione grave del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701" del Consiglio di Sicurezza Onu che nel 2006 pose fine al conflitto tra Israele e gli Hezbollah.

Knesset approva disegno di legge che vieta attività Unrwa, le reazioni

Il Parlamento israeliano ha nel frattempo approvato il disegno di legge di divieto delle attività dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in territorio israeliano il prossimo anno. Il testo è stato approvato a grande maggioranza: a favore hanno votato da 92 dei 120 membri del parlamento, 10 hanno votato contro.

 "Scandaloso". Così l'Unrwa ha reagito al voto. "E' scandaloso il fatto che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che si sta rivelando il principale protagonista di operazioni umanitarie a Gaza”, ha dichiarato all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa.

"Se attuate, le leggi adottate dalla Knesset di Israele impedirebbero probabilmente all'Unrwa di portare avanti il suo lavoro essenziale nei Territori Palestinesi Occupati, con conseguenze devastanti per i rifugiati palestinesi. Invito Israele ad agire in modo coerente con i suoi obblighi ai sensi della Carta dell'Onu e del diritto internazionale. La legislazione nazionale non può alterare tali obblighi". A scriverlo, su X, dopo la decisione della Knesset di vietare le attività dell'agenzia Onu, è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "Porto questa questione all'attenzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e la terrò costantemente informata sull'evolversi della situazione. Non esiste alternativa all'Unrwa".

La legge approvata da Israele è "in flagrante contrasto con il diritto internazionale" e l'Ue "esorta le autorità israeliane a rivalutare la questione", perché rischia di ostacolare i "servizi salvavita" che l'agenzia dell'Onu fornisce alla popolazione palestinese. Lo sottolinea la portavoce per gli Affari esteri dell'Ue Nabila Massrali, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

La decisione avrà ''conseguenze devastanti'', ha quindi commentato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus su 'X', affermando che l'Unrwa, che fornisce istruzione, assistenza sanitaria e altri servizi di base a milioni di rifugiati palestinesi in tutta la regione, è stata un'''ancora di salvezza insostituibile'' per i palestinesi di Gaza negli ultimi 70 anni.

La decisione del parlamento israeliano di vietare l'Unrwa è "intollerabile" e avrà "conseguenze devastanti", ha aggiunto, affermando che ''questo viola gli obblighi e le responsabilità di Israele e minaccia la vita e la salute di tutti coloro che dipendono dall'Unrwa".

La replica di Israele

"Israele ha costantemente messo in guardia contro l'ampia infiltrazione di Hamas nell'Unrwa e contro l'abuso del personale e delle strutture dell'Unrwa per promuovere attività terroristiche contro Israele". Lo scrive su X il diplomatico David Saranga, direttore del Digital Diplomacy Bureau del ministero degli Esteri israeliano, dopo la messa al bando dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi.

"Il personale dell'Unrwa - aggiunge Saranga - ha partecipato attivamente al massacro del 7 ottobre. Nel luglio 2024 Israele ha fornito all'Unrwa un elenco parziale di 100 agenti di Hamas impiegati dall'Unrwa a Gaza. Tuttavia, l'Onu non ha preso alcuna iniziativa su questo problema. Proprio la scorsa settimana, uno dei membri dello staff dell'Unrwa, Mohammad Abu Itiwi, che ha partecipato al massacro del 7 ottobre, attaccando e rapendo innocenti israeliani che si nascondevano in un rifugio antiaereo vicino al Kibbutz Reim, è stato eliminato dall'Idf".

"Il segretario generale dell'Onu - prosegue il post - ha condannato l'uccisione di questo individuo, invece di prendere provvedimenti contro di lui a luglio, quando la lista è stata consegnata all'Onu. Israele rimane impegnato nei suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale. A questo proposito, Israele è impegnato ad ampliare l'assistenza umanitaria ai residenti della Striscia di Gaza attraverso organizzazioni internazionali e Ong che non sono coinvolte nel terrorismo, e continuerà a lavorare per raggiungere questo obiettivo con partner rilevanti come il Wfp, l'Unicef, l'Oms e altre organizzazioni".

Gaza, spiragli per una tregua. Hamas: "Pronti a discutere proposte"

Si intravedono intanto spiragli per una tregua a Gaza. Il direttore della Cia, Bill Burns, nel corso della sua missione a Doha, ha discusso una proposta di cessate il fuoco di 28 giorni a Gaza, in cambio del rilascio di otto ostaggi israeliani tenuti da Hamas e di decine di prigionieri palestinesi. Lo rivela Axios, citando tre fonti israeliane. La proposta è stata discussa negli incontri che Burns ha avuto domenica con i colleghi di Israele e Qatar. Secondo il sito, nell'ambito dell'accordo, Hamas libererebbe "otto donne di tutte le età o uomini oltre i 50 anni".

Intanto il Qatar lavorerà con l'Amministrazione Biden "fino all'ultimo minuto" con l'obiettivo di arrivare a un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia, afferma il ministero degli Esteri di Doha a una settimana dalle elezioni presidenziali americane.

"Non prevediamo alcun risultato negativo delle elezioni sul processo in sé - ha detto il portavoce, Majed al-Ansari, in dichiarazioni rilanciate da al-Jazeera - Crediamo di avere a che fare con le istituzioni e in un Paese come gli Stati Uniti le istituzioni sono impegnate nel trovare una soluzione a questa crisi".

Si terrà quindi questa settimana in Egitto un nuovo round dei colloqui finalizzati alla liberazione degli ostaggi israeliani ancora nella Striscia, ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel a condizione di anonimato. La delegazione israeliana, ha spiegato la fonte, sarà guidata dal capo del Mossad David Barnea.

Lo stesso funzionario ha poi annunciato che l'inviato speciale degli Stati Uniti Amos Hochstein sarà in Israele la prossima settimana per portare avanti una fine negoziata degli scontri in Libano. Con questo obiettivo Hochstein incontrerà il premier israeliano Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani.

Hamas si è intanto detta pronta a discutere ''nuove proposte per un accordo di cessate il fuoco'' e ha ''risposto alla richiesta formulata dai mediatori'' in tal senso. Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, citato da al-Jazeera. Hamas, ha affermato, è quindi aperto a discutere un accordo che garantisca la fine della guerra a Gaza e il ritiro completo dell'esercito israeliano dall'enclave palestinese.

''Il gruppo è aperto a qualsiasi proposta che possa porre fine all'aggressione alla Striscia di Gaza'', ha aggiunto Abu Zuhri, aggiungendo la disponibilità ''a qualsiasi accordo che ponga fine alle sofferenze del popolo palestinese e porti a un cessate il fuoco permanente''.

Il leader di Hamas ha quindi accusato ''le forze israeliane di aver deliberatamente distrutto le infrastrutture mediche e le risorse della Protezione civile palestinese a Gaza''. Allo stesso tempo ''Hamas ha invitato i paesi che hanno normalizzato le relazioni con Israele a interrompere immediatamente le loro relazioni bilaterali''.

Raid israeliano in sud Libano, 5 morti e oltre 30 feriti

Almeno cinque persone sono morte e altre 33 in un raid israeliano contro l'insediamento di Haret Saida vicino a Sidone, nel sud del Libano, ha reso noto il ministero della Sanità libanese, precisando che il bilancio è purtroppo ancora provvisorio.

Media: 109 morti in raid Israele su condominio a Beit Lahia

Continua ad aggravarsi il bilancio delle persone rimaste uccise a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Al-Jazeera parla di almeno 109 morti a causa del raid israeliano che ha colpito un edificio residenziale le ultime notizie riportate dalla tv satellitare al-Jazeera, che si basano su quanto riferito da fonti mediche dell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Nel palazzo, secondo l'emittente, si trovavano circa 200 persone.

Gli Stati Uniti si sono detti ''profondamente preoccupati'' per ''l'orribile'' attacco aereo condotto oggi da Israele su Beit Lahiya. Come ha spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, gli Stati Uniti hanno contattato Israele per chiedere spiegazioni, ma al momento non ne ha ricevute.

"Ci sono segnalazioni di una ventina di bambini uccisi in questo attacco. Senza dubbio, molti di loro erano bambini che sono fuggiti dagli eventi di questa guerra da più di un anno", ha detto Miller durante una conferenza stampa. ''E' di fondamentale importanza che Israele trovi un modo per porre fine a questa campagna in modo da riportare a casa gli ostaggi e in un modo che garantisca la loro sicurezza, e non solo continui un conflitto perpetuo e senza fine", ha affermato Miller.

Media: progressi per accordo su cessate il fuoco in Libano

Progressi per un accordo sul cessate il fuoco anche in Libano, dove il 30 settembre scorso è iniziata l'operazione di terra lanciata da Israele. Secondo quanto riferito al sito Ynet da fonti israeliane, l'intesa, che coinvolge mediatori internazionali, prevederebbe un cosiddetto "periodo di adattamento" di 60 giorni, durante i quali le due parti cesserebbero il fuoco e si impegnerebbero all'attuazione della risoluzione 1701 dell'Onu.

L'accordo includerebbe anche un sistema di supervisione internazionale per controllare e affrontare le segnalazioni di violazioni. Israele si riserverebbe il diritto di intraprendere azioni militari se l'esercito libanese o le forze Onu non affrontassero le violazioni. Infine, in base all'intesa, dovrebbe essere impedito il riarmo di Hezbollah, vietando l'ingresso di armi in Libano, riferisce ancora Ynet, secondo quanto rilanciato dal Times of Israel.

Droni dal Libano e dallo Yemen

Intanto però un drone è esploso questa mattina in un'area aperta presso la città meridionale israeliana di Ashkelon è stato lanciato dallo Yemen. A renderlo noto sono le Forze di difesa israeliane, precisando che l'impatto al suolo ha provocato un piccolo incendio ma nessun danno alle persone.

L'Idf ha anche dato notizia dell'esplosione di un drone lanciato dal Libano nella zona di Nahariya. Dalle immagini circolate, informa il Times of Israel, il drone sembra esplodere in aria al di sopra di un ponte pedonale nella zona della stazione ferroviaria. La conseguente pioggia di schegge ha causato lievi danni ad un convoglio. Un terzo drone, lanciato anch'esso dal Libano questa mattina è stato abbattuto dalle forze di difesa sull'Alta Galilea, conclude l'Idf.

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