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Netanyahu: "Conseguenze inimmaginabili per Hamas se non rilascia ostaggi". Scontri tra agenti e parenti rapiti al Knesset

Due i feriti al Parlamento israeliano durante i tafferugli. Tel Aviv replica alle critiche internazionali, dopo stop ad aiuti umanitari: "Hanno cibo per alimentare un'epidemia di obesità". L'accusa di Hamas a Israele: "Lavora per far affondare l'accordo della tregua"

Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)
Benjamin Netanyahu (Fotogramma/Ipa)
03 marzo 2025 | 15.59
LETTURA: 4 minuti

Ci sono stati violenti scontri alla Knesset, il Parlamento israeliano, oggi, 3 marzo, tra i parenti degli ostaggi e gli agenti. Due persone sono rimaste ferite secondo quanto riporta il Jerusalem Post. Il quotidiano Haaretz ha, invece, riferito di un uomo, il cui figlio è stato ucciso da Hamas il 7 ottobre, che ha perso conoscenza durante i tafferugli.

Diversi media hanno riferito che le guardie addette alla sicurezza hanno negato a decine di parenti delle vittime l'accesso alla galleria riservata ai visitatori. I parenti hanno tentato di oltrepassare gli agenti, ma sono stati respinti con la forza. Le famiglie delle vittime chiedevano una commissione d'inchiesta nazionale sugli eventi del 7 ottobre 2023. Alla fine i parenti sono stati fatti accedere alla tribuna, secondo quanto riportato dai media. Molti hanno voltato le spalle a Netanyahu in segno di protesta.

Il gruppo dei 'Membri del Consiglio di ottobre', che rappresenta 1.500 famiglie in lutto e le famiglie di ostaggi, ha prima chiesto al presidente della Knesset Amir Ohana di intervenire "immediatamente" e, poi, ha invocato le sue dimissioni. "La violenza rivolta alle famiglie del Consiglio di ottobre è inaccettabile", si legge in una nota del gruppo. "Il presidente della Knesset dovrebbe dimettersi oggi. La nostra pazienza sta finendo".

Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha scritto su 'X': "Non c'è limite all'orrore e alla vergogna delle immagini delle guardie della Knesset che allontanano con la forza le famiglie in lutto del 7 ottobre. Amir Ohana è un complice di questa vergogna. Nessuno ha degradato l'istituzione del presidente della Knesset più di lui''.

L'attacco di Netanyahu

Hamas ''non può neanche immaginare le conseguenze'' che subirà se non rilascerà gli ostaggi israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato oggi, 3 marzo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo alla Knesset. Gli accordi sulla tregua sono in un momento di stallo, dopo che Israele ha annunciato lo stop all'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in risposta al rifiuto di Hamas di accettare una proroga senza passare direttamente alla fase due come inizialmente previsto.

Netanyahu ha respinto, inoltre, la richiesta di creare una commissione statale che indaghi sul 7 ottobre. E questo perché, a suo avviso, si tratterebbe di "una commissione le cui conclusioni sono già state predeterminate e scritte, tutte concentrate su uno spettro politico". Intervenendo alla Knesset, il premier israeliano ha detto invece di volere "un comitato di inchiesta obiettivo e imparziale'' in modo che ''la verità e la giustizia prevalgano". "Chiediamo, pertanto, l'istituzione di una commissione d'inchiesta obiettiva, equilibrata, indipendente e non politicizzata".

L'accusa di Hamas

Da parte sua Hamas ha accusato Israele di lavorare per il "fallimento" dell'accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Un piano che, aggiungono, punterebbe anche a boicottare il rilascio di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. "Nonostante l'accordo di cessate il fuoco, l'occupazione" e il premier israeliano Benjamin "Netanyahu stanno cercando di rilanciare l'aggressione contro il nostro popolo", ha detto Osama Hamdan, esponente di Hamas, accusando Israele di essere "interessato al fallimento dell'accordo e di lavorare sodo per arrivare a questo".

La sospensione degli aiuti umanitari

"Hamas ha cibo a sufficienza per alimentare un'epidemia di obesità'' ha detto il portavoce del governo di Israele David Mencer, rispondendo alle critiche internazionali sulla decisione di sospendere gli aiuti umanitari. Perché ''accumula i rifornimenti'' per i suoi militanti in modo che possano avere ''per mesi e mesi''. E in conferenza stampa accusa Hamas: "I rifornimenti ci sono, ma Hamas non li condivide" con la popolazione palestinese, ha sostenuto Mencer.

Il nodo degli ostaggi israeliani

Hamas insiste sul fatto che "l'unico modo" per arrivare alla liberazione degli ostaggi israeliani, trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, è "rispettare l'accordo e passare immediatamente ai negoziati per l'inizio della seconda fase".

"La sicurezza e la stabilità a livello internazionale sono minacciate dal sostegno totale degli Stati Uniti" a Israele e dal "silenzio internazionale sulle sue azioni", ha sostenuto, parlando di "minaccia" da parte israeliana di "riprendere la guerra di sterminio contro il nostro popolo", di "intensificazione dell'aggressione contro la Cisgiordania", di "aggressione contro il Libano" e "aggressione brutale anche in Siria". Hamadan ha denunciato l'uccisione di 116 palestinesi a Gaza dall'entrata in vigore del cessate il fuoco e "operazioni quotidiane" degli israeliani nella Striscia.

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