Il caso della giornalista ha ricordato quello di Alessia Piperno, viaggiatrice per passione arrestata a Teheran il 28 settembre 2022
Cecilia Sala è stata liberata. Il caso della giornalista, con l'arresto in Iran il 19 dicembre scorso in nome dell'accusa di "violazione delle leggi della Repubblica islamica", ha mobilitato l'attenzione pubblica, in Italia e all'estero, e ricordato quello di Alessia Piperno, viaggiatrice per passione arrestata a Teheran il 28 settembre 2022 e rilasciata il 10 novembre dello stesso anno. Venne rinchiusa nel terrificante carcere di Evin, come Cecilia Sala e durante il periodo della sua detenzione scoppiò un incendio nel carcere, probabilmente innescato da una rivolta, che causò la morte di diversi detenuti.
Ben più lungo il periodo di detenzione in Iran scontato da Kylie Moore-Gilbert, ricercatrice con cittadinanza australiana e britannica, che ha passato 804 giorni dietro le sbarre nella Repubblica Islamica, arrestata nel settembre del 2018, accusata di spionaggio e liberata nel novembre del 2020 in cambio della scarcerazione di tre iraniani detenuti in Thailandia. La liberazione di Kylie Moore-Gilbert contribuì ad alimentare le speranze per Nazanin Zaghari-Ratcliffe.
Detenuta anche lei ad Evin, con passaporto britannico e iraniano era stata arrestata nel 2016 con accuse di spionaggio, che ha sempre respinto con forza. Zaghari-Ratcliffe è rimasta in carcere per sei anni, rilasciata solo nel marzo del 2022. Con lei era stato liberato anche Anoosheh Ashoori, anche lui con doppia cittadinanza, detenuto dal 2017.