
Il Paese verso la normalità dopo la mega interruzione di corrente. Ieri dichiarato lo stato di emergenza, colpiti anche Portogallo e sud Francia. Cinque giorni fa la Repsol aveva lanciato l'allarme. Portogallo esclude cyberattacco
Ci sarebbe la prima vittima del mega blackout di ieri in Spagna, che ha coinvolto anche il Portogallo e la Francia. Una donna è morta a Madrid, nel'area di Carabanchel, nell'incendio della sua abitazione. Lo riferisce El Pais, che cita i vigili del fuoco, secondo cui l'incendio potrebbe essere provocato da una candela che la donna aveva acceso per illuminare la casa. I servizi di emergenza hanno confermato la morte della donna, mentre alter 13 persone sono state curate sul posto e cinque ricoverate in ospedale.
Ripristinata intanto oltre il 99% dell'elettricità in Spagna. Il mega blackout dalle 12.30 di ieri aveva bloccato il Paese, con effetti anche nel vicino Portogallo e nel sud della Francia. L'interruzione della corrente elettrica ha fermato le metropolitane di Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia. Semafori spenti, traffico in tilt, voli e treni bloccati. L'interruzione aveva provocato anche problemi alle linee telefoniche. Anche in Portogallo il blackout è stato generalizzato con l'aeroporto di Lisbona senza elettricità.
Ieri il ministero degli Interni spagnolo aveva dichiarato lo stato di emergenza. "Non conosciamo le cause e non escludiamo alcuna ipotesi" aveva spiegato il premier Sanchez, chiedendo ai cittadini di prestare attenzione solo alle notizie diffuse attraverso 'canali ufficiali'.
"Queste crisi favoriscono la diffusione di bufale e disinformazione. Faccio appello alla responsabilità", aveva detto. Sánchez aveva poi annunciato il ritorno in funzione delle centrali idroelettriche e espresso fiducia nel fatto che la fornitura sarebbe stata ripristinata "presto". Quindi l'appello alla "responsabilità, chiedendo di "ridurre al minimo gli spostamenti" e di fare "chiamate brevi al cellulare".
''Grazie a tutti i cittadini per essere stati ancora una volta un esempio di responsabilità e spirito civico''. Così il premier spagnolo si è poi rivolto oggi ai cittadini via 'X'. "Dopo una notte intensa, il 99,95% della domanda di energia è stato soddisfatto e il 100% delle sottostazioni della rete di trasporto è stato ripristinato", ha affermato il primo ministro spagnolo parlando di una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale per discutere della situazione attuale.
Ora "il governo ha due priorità: la prima è consolidare il ripristino del sistema elettrico al 100 per cento, e stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo''. Mentre "la seconda è sapere cosa è successo e adottare le misure necessarie per garantire che ciò non accada di nuovo", ha spiegato poi il primo ministro nel corso di una conferenza stampa, in quella che è la sua terza apparizione pubblica dal blackout. "Il governo spagnolo andrà a fondo della questione e attuerà le riforme necessarie per garantire che ciò non accada di nuovo. E ovviamente chiederemo conto agli operatori privati", ha assicurato, affermando che ''questo non potrà più accadere''.
"Aspettiamo nei prossimi giorni i risultati delle analisi di Red Electrica, che dovrebbero consentirci di capire cosa è successo nei cinque secondi che hanno portato al guasto del sistema", ha precisato Sanchez. "I risultati di tutte queste indagini saranno utilizzati per rafforzare il nostro sistema elettrico, perché quanto accaduto ieri non può ripetersi. Siamo i primi a voler adottare le misure necessarie affinché ciò non accada più", ha dichiarato.
Il governo spagnolo ha quindi istituito una commissione d'inchiesta per far luce sulle cause mentre nessuna causa è stata ancora esclusa.
Cinque giorni fa, quattro giorni prima del mega blackout, la Repsol aveva lanciato un allarme. "Uno spegnimento imprevisto dovuto a problemi tecnici con l'alimentazione elettrica", ovvero una grave interruzione di corrente che ha causato la chiusura della raffineria di Cartagena. Lo aveva scritto l'azienda in una lettera inviata ai suoi principali clienti, Spiegando che, di conseguenza, le consegne di prodotti alla raffineria di Cartagena sarebbero state sospese fino alla completa risoluzione dell'incidente. Lo scrive El Mundo citando proprie fonti ben informate, secondo le quali lo ''spegnimento improvviso'' è stato causato da un "grave guasto elettrico non correlato all'impianto". L'entità del guasto, come spiega la lettera del 24 aprile di cui El Mundo ha visionato una copia, ha costretto Repsol ad attivare una clausola di "forza maggiore".
I meccanismi di protezione delle raffinerie si attivano quando rilevano malfunzionamenti nel sistema elettrico, come quello che ha causato il più grande blackout nella storia della Spagna, per evitare il collasso delle loro attività. Dopodiché non è possibile riprendere le operazioni fino a quando la rete elettrica non è completamente stabilizzata. Ed è quanto è accaduto in occasione dell'incidente descritto nella lettera di Repsol, avvenuto martedì 22 aprile. Lo stesso giorno su 'X' il ministro dei Trasporti Oscar Puente ha parlato di una ''tensione eccessiva nella rete'' elettrica in merito ai disagi sulla linea ferroviaria ad alta velocità da Chamartín a Pajares, che separa Castiglia e León dalle Asturie.
Il governo portoghese ha intanto escluso l’ipotesi di un attacco informatico come causa del blackout che ieri ha colpito l’intera penisola iberica, confermando invece un problema tecnico sulla rete elettrica spagnola.
"Non abbiamo alcuna indicazione di un’aggressione ostile o di un attacco informatico", ha dichiarato il portavoce del governo portoghese, Antonio Leitao Amaro, durante un’intervista a Cnn Portugal. Secondo la valutazione preliminare delle autorità, il disservizio sarebbe stato causato da un guasto nella rete di trasporto elettrico in Spagna, che ha avuto ripercussioni anche sul territorio portoghese.
"E' molto improbabile" che in Francia si verifichi un mega blackout come quello che ieri ha colpito la penisola iberica. Parola del ministro dell'Industria francese, Marc Ferracci, che ha parlato di un sistema con "meccanismi" che consentono di superare "questo tipo di problemi".
In caso di "difficoltà molto grandi" nelle reti, il sistema consente che le ripercussioni interessino solo "una parte" della popolazione, ha affermato in dichiarazioni ai microfoni di Rtl. "Abbiamo fenomeni e meccanismi che ci consentono di essere protetti", ha detto il Ministro, confermando di aver parlato stamani con i responsabili dell'operatore francese Rte, che hanno escluso difficoltà sulla rete francese.
Un sistema, ha rimarcato, "ha bisogno di margini di manovra" per rispondere a potenziali rischi, e anche di poter produrre di più in caso di picchi di consumo. "Per questo - ha aggiunto - in Francia abbiamo un mix energetico che si basa su nucleare, che è gestibile, e anche rinnovabili".