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In vigore il Decreto Sicurezza, le novità introdotte

28 aprile 2025 | 15.19
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Il tanto discusso Decreto sicurezza (Dl 11 aprile 2025, n.48), è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’11 aprile. Il provvedimento si compone di 38 articoli suddivisi in sei Capi. Tra le principali novità introdotte dal provvedimento ci sono: disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché in materia di beni sequestrati e confiscati e di controlli di polizia; disposizioni in materia di sicurezza urbana; misure in materia di tutela del personale delle Forze di polizia, delle Forze Armate e del Corpo dei Vigili del fuoco; disposizioni in materia di vittime dell’usura; norme sull’ordinamento penitenziario. Nel dettaglio, ecco alcuni dei punti chiave. Con riguardo alla prevenzione e al contrasto al terrorismo viene introdotto, tra l’altro, il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo. Un nutrito pacchetto di norme riguarda la tutela del personale delle forze dell’ordine, tra cui la tutela legale per il personale indagato o imputato nell’ambito di attività di servizio e la possibilità di indossare bodycam sulle divise per registrare attività operative durante i servizi. Vengono, inoltre, inasprite le pene per coloro che non si fermano ad un posto di blocco della polizia stradale. Giro di vite nelle carceri con inasprimento delle pene per coloro che istigano alla disobbedienza delle leggi per fatti commessi all’interno di strutture di detenzione. Un’altra novità riguarda il blocco stradale che da reato amministrativo diventa reato penale con reclusione fino a un mese e multa fino a 300 euro. Nuova fattispecie di reato, con reclusione da due a sette anni, anche in fatto di occupazione abusiva di immobile per contrastare il fenomeno delle occupazioni immobiliari destinati a domicilio altrui. Vengono, inoltre, rafforzati gli strumenti di deterrenza e di repressione per le truffe agli anziani e per l’induzione all’accattonaggio nel caso di sfruttamento di minori. Infine, il decreto sostiene il lavoro dei detenuti anche all’esterno delle carceri.

Link al testo pubblicato in Gazzetta.

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