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Comunicato stampa

Modaffari diffida la RAI e presenta un esposto in Procura contro Massimo Giletti e Rebecca Pecori

28 novembre 2024 | 09.54
LETTURA: 3 minuti

Roma, 28 novembre 2024. In una nota per tramite del dott.Antonio Merolli responsabile del suo ufficio stampa Maria Saveria Modaffari comunica di aver diffidato la Rai e presentato un esposto presso la Procura della Repubblica nei confronti di Massimo Giletti e Rebecca Pecori rispettivamente presentatore ed inviata del programma televisivo di Rai 3 " Lo stato delle cose ". << Il motivo - spiega la Modaffari -nasce da un intervista che la Pecori mi chiese di fare in relazione ad una vicenda giudiziaria che mi vedeva coinvolta e della quale i miei avvocati avevano già chiarito con una lunga istanza depositata presso la Procura di Trani la mia posizione di estraneità . Orbene la " pseudo intervista " stava diventando un capo di accusa , la Pecori e Giletti si erano trasformati in GIP e PM , il programma un aula di Tribunale che aveva già depositato una sentenza " Modaffari Colpevole ": forse voleva imitare Forum !! La mia posizione in ambito giudiziario era stata già chiarita dai miei legali al GIP di Trani dott.ssa Carmen Anna Lidia Corvino che segue l' inchiesta , allegando materiale investigativo a supporto dimostrando che non solo ero estranea ai fatti ma avevo già denunciato le truffe di Lucia Catalano e del marito Savino Cianci. Ma non credevo di dovermi difendere dal Tribunale Giletti. Difatti alla Pecori la mia posizione chiarita non andò giù in quanto il loro intento era fare scoop per alzare audience di un programma già alla deriva, e ciò a discapito dell' onorabilità mia e della mia famiglia , vittime del sistema. Pertanto la Pecori se ne infischiava della verità, degli elementi probatori oggettivi ed iniziava ad inveire contro di me con toni accesi ed accusatori ed anche verso il mio Avvocato Giacomo Iaria presente durante l' intervista , facendomi scattare in un grido di esasperazione innescando in me una forte pressione psicologica . Tempestivamente venivo supportata da familiari , vicini di casa e avvocato il quale diffidava la Pecori che non contenta continuava con una calma che quasi faceva paura , ma era ovviamente la tattica giusta poiché sapeva che una volta in studio avrebbe tagliato e assemblato i pezzi a suo piacimento.Ancor più grave è stata la scoperta di velate minacce travestite da provocazioni pubbliche in diretta da parte del Giletti che continuava a svolgere in diretta attività illegale producendo in TV una registrazione di una telefonata tra la Pecori ed un ' misterioso avvocato ' che in programma è stato presentato quale legale mio legale che in realtà non lo era e la pubblicazione di atti falsi diversi da quelli di indagine, informazioni non veritiere su soggetti coinvolti , intercettazioni false con voci che non erano mie.Dunque una vera e propria " Graticola " di illegalità con grave inquinamento probatorio da parte della Pecori,con attori pagati per ripetere in TV il copione scritto dalla stessa.Sono stata però previgente registrando per intero ciò che è accaduto in casa mia dopo aver fatto verifiche sulle attività giornalistiche di Giletti, depositando il tutto all' AG per attivare le procedure a mia tutela . Infatti come si può verificare da varie ricerche e notizie i programmi di Giletti hanno sempre ottenuto un gran numero di querele per reati di diffamazione e calunnia arrivando anche a chiudere per le " Sue presunte inchieste basate su un mix di congetture ed ipotesi spesso senza riscontro " . Per cui non escludo che l' AG possa prendere delle decisioni velocemente vista la gravità dei fatti.Premetto che la registrazione in mio possesso sugli abusi subiti dalla pecori verrà pubblicata e portata all' attenzione dell' opinione pubblica e dell' ordine nazionale dei giornali.Infine ci tengo a concludere che da cittadina di uno stato democratico, ritengo che gli elementi su cui si fonda il diritto di cronaca presuppongono certamente un dato che è quel del rispetto della persona, soprattutto in presenza di un indagine che non è ancora giunta alla conclusione della stessa e senza sapere eventuali risvolti , sputare sentenze diffamatorie. Ed ancora , essendo erogatrice del canone Rai , risulto un' utente e francamente, un servizio pubblico per il quale pago , è giusto che sia oggettivo , veritiero e rispettoso>> conclude nella nota Maria Saveria Modaffari.

Antonio Merolli

Responsabile Ufficio stampa

Ufficiostampa@fnld.it

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