Ginevra, 19 febbraio 2024. «“Nessuno nasce nel corpo sbagliato. No alle linee guida transgender dell’Oms”. Con questo messaggio siamo stati oggi a Ginevra, in Svizzera, davanti alla Sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, portando con noi la voce di oltre 50mila cittadini preoccupati che hanno già firmato la nostra petizione per dire stop al documento che sarà redatto da un gruppo di lavoro dell’OMS e che influenzerà le politiche sanitarie italiane e globali. Visto quello che sta accadendo in questi giorni con l’Ospedale Careggi di Firenze, proprio sulla transizione di genere per i bambini, siamo ancora più preoccupati per la possibile redazione - e eventuale successiva adozione in Italia - di queste linee guida dell’Oms che nulla hanno a che fare con la salute dei nostri giovani, ma sono solo indicazioni intrise di ideologia. Chiediamo pertanto al Governo italiano, in qualità di membro dell’Oms, di intervenire sulla composizione di questo comitato e di bloccare la redazione delle linee guida. Ricordiamo infatti che oltre tre quarti dei cosiddetti “esperti” della Commissione sono attivisti transgender, ideologicamente orientati verso l’approccio affermativo e che spingono per la transizione ormonale dei bambini. Inoltre, nonostante l’OMS - anche grazie alle nostre pressioni - abbia chiarito di voler escludere da questo documento i minori, il linguaggio resta ancora troppo vago, lasciando spazio a interpretazioni pericolose per l’accesso alle terapie di transizione, soprattutto per i giovani tra i 18 e i 25 anni. Questo approccio, infatti, favorisce il drammatico “contagio sociale” già in atto in bambini con disforia di genere i cui casi sono in aumento esponenziale negli ultimi anni». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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