Roma, 3 agosto 2023. La Commissione (industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione industriale) del Senato, nell’ambito dell’esame del ddl incentivi n. 571/2023, ha approvato gli emendamenti identici 2.50 (testo 2), 2.51 (testo 2), 2.52 (testo 2), 2.60 (testo 2) rivolti a introdurre “il principio che la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti ove ne ricorrano i presupposti e ove previsto”.
Moderatamente soddisfatti i tributaristi che hanno apprezzato lo sforzo che il governo ha fatto al fine di garantire anche ai professionisti l’accesso agli incentivi previsti per le imprese. “Non si comprende il motivo che ha portato ad una riformulazione del testo emendativo che, rispetto alla prima versione, così come da noi suggerita nel corso dell’interlocuzione parlamentare, si presentava sicuramente più precisa e diretta, laddove richiamava il principio di equiparazione dei professionisti alle imprese in linea con il diritto europeo – ha commentato il Presidente nazionale Lapet Roberto Falcone nonché Segretario generale Assoprofessioni che ha aggiunto - Certamente l’approvazione dell’emendamento avvia un percorso per il pieno riconoscimento di un diritto dei professionisti: laddove sono previsti benefici per le imprese, a goderne devono essere tutti gli operatori economici, compresi i professionisti. Per altro, l’intervento merita apprezzamento in quanto finalmente si inizia a parlare di professioni, senza distinzioni di sorta. Infatti, continuiamo sempre a ricordare al legislatore che, quando si parla di professioni, è più corretto riferirsi alla figura del “libero professionista”.
Sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano i suggerimenti che l’associazione, nell’ambito di Assoprofessioni di cui è socio fondatore, sta portando avanti in materia di Pnrr, ritenendo che il RepowerEu debba prevedere più tutele anche per i professionisti.
In definitiva, Falcone avverte: “Ci auguriamo che nella fase attuativa il testo così come approvato non possa generare ulteriore confusione”.
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