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Online “Il Settimo Rimbalzo”, il nuovo cortometraggio degli estremi rimedi tra Bergman e Woody Allen

Online “Il Settimo Rimbalzo”, il nuovo cortometraggio degli estremi rimedi tra Bergman e Woody Allen
26 giugno 2020 | 09.26
LETTURA: 3 minuti

Roma, 26 giugno 2020 - Con 32 milioni di views ottenute su Facebook nell’ultimo anno, Gli Estremi Rimedi – al secolo Francesco Francio Mazza e Daniele Balestrino - sono tra i video creator più seguiti sul web italiano, pur essendo i loro contenuti piuttosto anomali rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare.

“Un pesce in Quarantena”, uscito durante il lockdown, è un gioiello di storytelling che racconta, in stile noir, caduta e rinascita di un pesce rosso con la personalità di Humphrey Bogart. Qualche anno fa il loro video “Meno male che Cristo c’è” immaginava il ritorno sulla Terra di Cristo come leader del Partito Democratico. Il loro ultimo cortometraggio, “Il Settimo Rimbalzo”, è una breve ma curata parodia del film di Bergman “Il Settimo Sigillo”, vicina, come stile, al Woody Allen delle origini.

“Ci siamo ritrovati sul web per caso” racconta Francio Mazza, finalista ai Nastri d’Argento 2016 con il cortometraggio “Frankie”, che si occupa anche della regia. “Quando abbiamo fatto i primi video il nostro obiettivo era fare una serie TV. Per varie ragioni, all’epoca non fu possibile. Tuttavia, il nostro lavoro suscitò l’interesse di Luca Casadei, che è il più grande esperto del mondo in fatto di video per il web. Grazie ai suoi consigli siamo riusciti a ibridare il nostro stile con la grammatica del web, riuscendo a trovare una formula di successo”.

Come si crea un contenuto di successo sul web?

Interviene Daniele Balestrino: “Mentre al cinema o in TV l’obiettivo è creare uno spettacolo che sia tecnicamente il più “bello” possibile, sul web si ragiona al contrario: più il tutto è amatoriale e più funziona. Per questo se si valutano i video web con i parametri con cui si valuta un film si finisce per restare sconvolti davanti a video raffazzonati ma capaci di raccogliere milioni e milioni di views. Eppure il segreto è proprio quello: la web star deve sembrare il vicino di casa o il compagno di banco per generare empatia. Mentre le serie TV per funzionare devono sorprendere lo spettatore, il web deve dare allo spettatore quello che può trovare al bar sotto casa”.

I vostri video però sono molto curati e basati su un linguaggio non semplice.

“Noi siamo eccezioni e infatti non vogliamo diventare troppo popolari sul web” continua Mazza. “Non vogliamo piacere all’utente medio di Facebook o Youtube (dove tra l’altro ci hanno hackerato il canale e abbiamo dovuto riaprirlo da poco). Quando un video diventa virale io mi preoccupo molto e mi chiedo terrorizzato “dove ho sbagliato?”. Piuttosto, vogliamo parlare a quella nicchia che ama il cinema”.

Con i video sul web siete in grado di guadagnare?

“Noi non facciamo branded content. Quel meccanismo per cui in un video un attore si trasforma in Giorgio Mastrota e comincia a pubblicizzare qualcosa è la morte di ogni creatività. Fortunatamente siamo in grado di autoprodurre i video in libertà grazie a quello che facciamo nella vita”.

In quale programma televisivo vorreste apparire?

“Tolta Striscia la Notizia, la TV italiana mi fa orrore. Piuttosto che averci a che fare torno al mio progetto di darmi al lavoro manuale. Ci piacerebbe fare un film, il problema è riuscire ad ottenere piena libertà creativa. Per dire, io non potrei fare a meno di utilizzare le attrici con cui collaboriamo abitualmente come Angelica Cacciapaglia, Letizia Liccati o Bia Gallo. Ma questo, per la cupola che governa il cinema in Italia, sarebbe inaccettabile. Abbiamo avuto dei colloqui in questo senso: prima ancora di sederci al tavolo, i supposti produttori che al telefono avevano tanto decantato il nostro “stile”, ci avevano gia’ spiegato il funzionamento dell’universo, mettendo in chiaro che la scelta di cast, sceneggiatura e fotografia sarebbe stata di loro competenza. Impossibile lavorare in queste condizioni”.

Il linguaggio cinematografico può essere rivoluzionato dal web?

“Assolutamente no. Il web è un mondo parallelo che di innovativo non ha quasi mai nulla. Basta vedere i video che fanno “tendenza”: sono tutti parodie delle parodie, rifacimenti sboccati di roba fatta altrove. Il linguaggio cinematografico è tutt’altra cosa”.

Per maggiori informazioni: www.gliestremirimedi.com

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